Cronaca

Stefania Puglisi, scomparsa a 10 anni a Catania. La famiglia nel giorno del compleanno: “Continuiamo a lottare”

Oggi avrebbe 53 anni ma da oltre 40 anni sulle sue sorti c’è un mistero tale da tormentare una famiglia e l’intera comunità etnea. Si tratta di Stefania Puglisi, scomparsa all’età di 10 anni il 6 dicembre 1981 da San Giovanni Galermo (Catania) e che oggi – 22 settembre – festeggerebbe il suo compleanno. Lo farebbe o magari lo sta facendo, ma non nella famiglia in cui è nata e crescita, perché qualcuno le ha negato l’infanzia e l’ha allontanata forzatamente dall’affetto dei suoi cari. Quegli stessi cari che continuano a cercarla senza sosta da quasi 43 anni e che sognano di riportarla a casa.

La storia di Stefania è simile a quella di tanti altri bambini svaniti nel nulla e che si teme possano essere stati vittime di rapimento. Come lei Santina Renda, scomparsa Palermo nel 1990 e mai più ritrovata (nonostante la recente pista tedesca, smentita dal Dna qualche mese fa), Denise Pipitone, la piccola di Mazara del Vallo sulle cui sorti non si conosce ancora la verità, Angela Celentano e tante altre… E al loro fianco c’è Manisco World, organizzazione nata per tutelare le famiglie di scomparsi e vittime di sette, che si occupa anche del caso di Stefania e supporta la famiglia nel tentativo di riaprire le indagini per scoprire cosa si nasconde dietro la misteriosa storia della scomparsa della bambina.

Il compleanno di Stefania Puglisi, scomparsa a Catania a 10 anni

Il 22 settembre è il compleanno di Stefania Puglisi. Oggi sarebbe una donna adulta, probabilmente con una famiglia e una vita propria. Il 6 dicembre 1981, quando aveva 10 anni, però, la sua vita è cambiata per sempre. Quel giorno la piccola stava preparando l’albero di Natale assieme alla nonna. Un momento felice e abbastanza comune, che però quell’anno si è rivelato l’inizio di un incubo. A Stefania servivano delle scatole e la bambina pensò di cercarle nella vicina discarica. Un posto non lontano in quel quartiere – San Giovanni Galermo (CT) – che la piccola conosceva bene.

Stefania Puglisi uscì con un giocattolo di legno, tanta buona volontà e la gioia di una bambina che si prepara al Natale; purtroppo, però, non è mai tornata a casa. Alla discarica pare che non giunse mai.

Le indagini

Le poche testimonianze disponibili – compresa quella di un’amichetta della piccola – parlano di rapimento. Qualcuno avrebbe preso in braccio Stefania e l’avrebbe portata forzatamente via “a bordo di una Fiat 500 con un fanale rotto”. Per un periodo i sospetti si concentrarono su Riccardo Puglisi, fratellastro del padre di Stefania, ma le indagini non hanno mai approfondito fino in fondo il suo potenziale ruolo nella vicenda.

La famiglia continua a sperare e lottare

Mamma Nuccia e tutta la famiglia di Stefania Puglisi non si arrendono e, ancor di più nel giorno del compleanno della bambina scomparsa e oggi donna, chiedono verità e giustizia. “Sono passati 42 anni ma nessuno, fino a oggi, ha parlato, per paura o per minacce ricevute, non so. Quello che so è che non abbiamo più notizie di mia figlia. Siamo stati abbandonati anche dalle istituzioni. Vi prego, se sapete qualcosa, parlate”, è parte del commovente appello di Nuccia. Una donna di umili origini, forte e determinata con un unico sogno: sapere cosa è accaduto alla figlia e riabbracciarla.

Con la Manisco World, con a capo la presidentessa Virginia Melissa Adamo e con il supporto legale degli avvocati Luigi Ferrandino e Giorgia Bagnasco, Nuccia e la famiglia di Stefania chiedono a gran voce la rivalutazione del caso. C’è in corso un’indagine difensiva: “La cerchiamo viva”, commenta l’avvocato Bagnasco, che sottolinea l’importanza di diffondere l’Age Progression che mostra il volto di Stefania come sarebbe oggi (nella foto di copertina, realizzata dall’artista forense di “Missing Angels Org” e Manisco World Abraham Valenzuela) per scoprire nuovi elementi. Nella speranza che qualcuno si riconosca o la riconosca e riporti Stefania finalmente a casa restituendola all’affetto dei suoi cari che mai l’hanno abbandonata e che chiedono solo pace, verità e giustizia.

Si ringraziano gli avvocati Luigi Ferrandino e Giorgia Bagnasco e la Manisco World per la loro attività, ma anche la famiglia di Stefania Puglisi per il contributo alla realizzazione dell’articolo.