Stipendi dei sindaci in aumento, è quanto deciso dalla Legge di Bilancio 2022. Ecco quando scatteranno le indennità.
Diventano più ricchi gli stipendi dei sindaci in Italia, con aumenti fino a 14mila euro lordi al mesenelle grandi città. Si tratta dell’indennità di funzione dei sindaci metropolitani e dei sindaci dei Comuni delle Regioni a statuto ordinario che scatterà a decorrere dal 2024, così come sottolineato dell’articolo 75 della Legge di Bilancio 2022 varata dal Governo Draghi.
Stipendi sindaci, a quanto ammontano gli aumenti
Secondo la norma, a partire da gennaio del prossimo anno è previsto un incremento degli emolumenti pari al 100% per i sindaci metropolitani per una somma di 13.800 euro lordi mensili.
L’aumento sarà poi “a scalare”, con l’aumento dell’80% per i sindaci dei Comuni capoluogo di Regione e per i sindaci dei Comuni capoluogo di provincia con popolazione superiore a 100mila abitanti, con una somma di 11.040 euro lordi mensili.
Atteso, poi, un aumento del 70% per i sindaci dei Comuni capoluogo di provincia con popolazione fino a 100mila abitanti, per un importo di 9.660 euro lordi mensili. Un altro scaglione riguarda la crescita del 45% per i sindaci dei Comuni con popolazione superiore a 50mila abitanti, con 6.210 euro lordi mensili. E così via, a decrescere fino al 16%.
Aumenti anche per vicesindaci e assessori
Ma non sono soltanto i sindaci che potranno beneficiare dell’aumento previsto nel 2024. Nella Manovra si legge che anche “le indennità di funzione dei vicesindaci, assessori e presidenti dei Consigli comunali saranno adeguate alle indennità di funzione dei corrispondenti sindaci con l’applicazione delle percentuali vigenti”.
Le risorse economiche impiegate per arricchire lo stipendio dei sindaci verranno ripartite tra i Comuni interessati con decreto del Ministero dell’Interno, di concerto con il Ministro dell’Economia e delle Finanze, previa intesa in sede di Conferenza Stato-città ed autonomie locali.
“Il Comune beneficiario – si legge nel testo – è tenuto a riversare ad apposito capitolo di entrata del bilancio dello Stato l’importo del contributo non utilizzato nell’esercizio finanziario”.