Antillo è un antico borgo situato sul versante ionico dei monti Peloritani, nella Valle d’Agrò, divenuto comune autonomo nel 1846. La sua storia millenaria è testimoniata da leggende e ritrovamenti archeologici.
Il nome Antillo potrebbe derivare dal latino “ante illos”, indicando un insediamento più antico rispetto ai centri vicini. Il territorio fu abitato sin dall’epoca preistorica da Siculi, Fenici e Greci, e il nucleo originario del borgo risale all’epoca romana o bizantina. Con l’arrivo dei Normanni nell’XI secolo, Antillo fu inglobato nella baronia di Savoca, rimanendovi subordinato per sette secoli.
Il territorio del comune si estende a Sud-Ovest da Messina, lungo la costa orientale della Sicilia a ridosso del litorale Jonico. L’agglomerato urbano, a 453 metri sul livello del mare, dista da Messina 55 chilometri ed è posto sul versante sinistro del Torrente Antillo a valle di uno scosceso monte in cima al quale si erge un imponente masso: ‘U casteddu.
Il centro di Antillo ruota attorno alla piazza principale, dominata dalla Chiesa Madre, dedicata a Santa Maria della Provvidenza, patrona del paese, e dal Palazzo comunale. La chiesa, ricostruita nel 1938 sul sito dell’edificio preesistente, custodisce al suo interno la preziosa immagine della Madonna della Provvidenza venerata con profonda devozione. Tra le cose da vedere ad Antillo, spiccano il Monumento ai Caduti, omaggio ai concittadini caduti in guerra, e il Monumento all’Emigrante, dedicato agli antillesi che hanno lasciato il paese in cerca di fortuna. Da non perdere anche la storica fontana Acqua Vena del 1894, famosa per il “mascherone” da cui sgorga l’acqua, che secondo la tradizione raffigura un sindaco dell’epoca. A testimonianza della vita rurale del passato si trova la riproduzione di un antico pagliaio e il Museo Agro-Pastorale, che raccoglie oggetti, utensili e memorie della tradizione contadina e pastorale, offrendo uno spaccato autentico della cultura locale.
Il Museo Agro-Pastorale di Antillo nasce negli anni Ottanta del secolo scorso, su iniziativa di cittadini che sentirono l’esigenza di reperire e riunire in un unico sito tutti gli oggetti rappresentativi della tradizione antillese rurale, pastorale e montana. Rappresenta la memoria storica di un tempo oramai lontano e pone le tradizioni all’attenzione della conoscenza collettiva attraverso un percorso a ritroso nel tempo, tra storia, cultura e arte.
A oggi il Museo raccoglie all’incirca mille pezzi, donati dai cittadini nel corso del tempo, custodendo così un patrimonio storico, da tutelare e salvaguardare. Troviamo infatti attrezzi e strumenti destinati prevalentemente all’attività pastorizia e al lavoro domestico. All’interno della struttura è anche custodita la maschera tradizionale locale, ‘u picuraru, cioè il pecoraio, che riproduce, durante il periodo carnevalesco, in maniera simbolica lo spirito agreste della Comunità. Durante il Carnevale è possibile vedere sfilare questa tipica maschera per le vie del paese.
La Rete dei Musei comunali della Sicilia
Le collezioni del Museo di Antillo sono inserite nella Rete dei Musei comunali della Sicilia, iniziativa promossa da Anci Sicilia che ha visto a oggi l’adesione di circa cento Comuni e duecento Musei attraverso una formale delibera di Giunta comunale. L’iniziativa, cui è dedicato il portale musei-sicilia.it, può considerarsi come l’avvio di un insieme di progetti finalizzati a valorizzare e migliorare i singoli musei comunali sotto molteplici punti di vista e promuovere ancor di più il patrimonio culturale siciliano nel suo complesso. Per avere maggiori informazioni sulla rete dei musei, per comprendere come aderire e per collaborare e proporre progetti e iniziative è possibile visitare il portale musei-sicilia.it o scrivere a museisicilia@anci.sicilia.it.
Il Museo è situato nei locali del Centro di Aggregazione sociale, in via Roma, dov’è fruibile da chiunque voglia fare un tuffo nel passato. Durante le manifestazioni principali, che richiamano nel borgo molteplici visitatori, sono organizzate anche visite guidate che collegano il museo a tutti i percorsi paesaggistici-culturali che circondano il centro storico. Tra i luoghi simbolo da visitare ci sono, oltre al Museo, la “Campana della Pace” e “Rocca Castello”, quest’ultima divenuta simbolo del paese.
Il sindaco Davide Paratore
“L’adesione al progetto della Rete dei Musei comunali dell’Anci Sicilia – ha commentato il sindaco Davide Paratore – è un’importante opportunità che ci aiuterà a far conoscere il nostro splendido Museo Agro-Pastorale, ma soprattutto rappresenta il desiderio dell’intera comunità di mantenere in auge le antiche tradizioni che la caratterizzano. Questo patrimonio etno-antropologico è stato accolto nei moderni e funzionali locali del Centro di Aggregazione sociale sito in Via Roma, una struttura di proprietà del Comune nel centro del nostro piccolo borgo, a pochi passi da piazza Municipio. Il museo custodisce oggetti della civiltà contadina con una sezione speciale di vecchie foto del paese e dei momenti tradizionali legati al territorio. Degna di nota, inoltre, la ‘Maschera d’u Picuraru’, un reperto di storico folclore divenuto simbolo del carnevale Antillese. Il Museo, infine, offre ai visitatori guide gratuite, che permetteranno loro di immergersi in un tempo ormai lontano, ma che rimane vivo attraverso le immagini e gli oggetti raccolti al suo interno”.

