Emendamento femminicidio in Sicilia, l'intervista a La Vardera

Storico emendamento sul femminicidio, La Vardera (ScN) al QdS: “Sicilia può diventare apripista a livello nazionale”

Storico emendamento sul femminicidio, La Vardera (ScN) al QdS: “Sicilia può diventare apripista a livello nazionale”

Pietro Di Grazia  |
domenica 14 Gennaio 2024

Il commento del deputato di Sud chiama Nord sulla legge che permetterà alle donne vittime di violenza di essere assunte per chiamata diretta dalla pubblica amministrazione

Il 2024 per la Regione Siciliana è iniziato con un cambio di passo. Dopo 21 anni consecutivi di esercizi provvisori, la finanziaria è stata approvata nei termini di legge. Inoltre, dopo tanti anni, le norme di spesa sono finanziate con fondi regionali per oltre un miliardo di euro, senza aver dovuto ricorrere a risorse extra regionali. Un “grande risultato” come lo ha definito il presidente Schifani, possibile grazie all’apporto determinante delle forze d’opposizione.

Tra le tante norme approvate, sicuramente ne spicca una per importanza. Grazie ad un emendamento del deputato di Sud Chiama Nord, nonché vicepresidente della Commissione Antimafia, Ismaele La Vardera è stata approvata la legge che permetterà, come già accade per le vittime di mafia, alle donne che hanno subito violenza di genere e riportato una deformazione o uno sfregio permanente del viso e per i gli orfani di femminicidi di essere assunti per chiamata diretta dalla pubblica amministrazione.

L’intervista a Ismaele La Vardera

On. La Vardera, la finanziaria, dopo 21 anni, è stata approvata in tempo senza ricorrere all’esercizio provvisorio, grazie all’apporto determinante delle forze d’opposizione. Cosa ne pensa del lavoro svolto dal Governo?

“Questo risultato è un po’ fumo negli occhi. L’aver evitato di ricorrere all’esercizio provvisorio non equivale a dire che questa finanziaria sia migliore delle altre. È una finanziaria che ha al suo interno marchette a più non posso, sono stati finanziati 500 mila euro per sagre ed eventi, oserei dire che il Governo Schifani è diventato il Governo delle marchette. Detto questo, noi abbiamo fatto di tutto per cercare di alzare il livello di questa finanziaria inserendo norme di buon senso. Rivendico, tra le altre cose, norme che riguardano lo scorrimento delle graduatorie attuali che permetteranno alla regione di risparmiare diversi milioni di euro evitando di indire ulteriori concorsi e, ovviamente, la battaglia del crack per la quale il governo è riuscito a stanziare un milione di euro. Il governo ha bisogno dell’opposizione per cercare di alzare il livello, ovviamente della discussione”.

Grazie ad un suo emendamento è stata inserita e approvata la norma che permette alle donne che hanno subito violenza di genere e riportato una deformazione o uno sfregio permanente del viso, e agli orfani di femminicidi di essere assunti per chiamata diretta dalla Pubblica Amministrazione. A suo parere, la norma supererà il vaglio del Governo Nazionale? Se non dovesse trovare intoppi, la Sicilia potrebbe essere d’apri pista verso una norma di carattere nazionale?

“L’emendamento a cui ho lavorato è un emendamento storico perché integra la legge che concede alle vittime di mafia la possibilità di essere assunte nel comparto regionale, estendendola anche alle donne vittime di violenza con danni permanenti e gli orfani che hanno perso le madri a causa di femminicidio. È un primo passo, ovviamente nessuno dice che questa norma ha come obiettivo quello della repressione e del cambiamento culturale e sociale, però è un passo importante e ritengo che cambierà la vita a molte persone. Ho avuto modo di ascoltare l’intervista ad una Nonna che ha dovuto crescere la nipote da sola perché la figlia è stata vittima di femminicidio, e diceva “Grazie perché gli state dando speranza”. Questa è la migliore risposta a chi vuole criticare quello che è incriticabile. E la ragione delle critiche gratuite è che non si vede mai il buono che si fa. Il buono che si fa lo riconosco anch’io da oppositore al Governo che ha saputo inserire questa norma di buon senso. A mio parere la norma supererà il vaglio del governo nazionale, anzi chiedo che il presidente Meloni possa avere il coraggio di estendere questa norma anche a livello nazionale. Quello che chiederemo come Sud chiama Nord, attraverso la presidente Laura Castelli ed il nostro deputato nazionale Francesco Gallo, è una richiesta di questo tipo anche grazie all’apporto di Cateno De Luca che ha fatto di tutto per far passare questo emendamento. Se non dovessero esserci intoppi, la Sicilia potrebbe finalmente essere all’avanguardia quando è stata spesso e volentieri presa come esempio di negatività, come la lumaca d’Italia. Adesso possiamo essere i primi e non gli ultimi in una norma che per quanto mi riguarda è una norma assolutamente di buon senso”.

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