“Abbiamo bruciato il corpo di mamma sulla collina, poi io sono scesa”: è un agghiacciante estratto della deposizione della figlia primogenita di Giovanni Barreca, nonché unica figlia sopravvissuta a quella che è passata alla storia della cronaca recente siciliana come la strage di Altavilla Milicia (PA).
La giovane, minorenne all’epoca dei fatti, è salita sul banco dei testimoni per fornire la sua versione ai giudici che stanno lavorando al processo. Lo scorso marzo, la ragazza – giudicata imputabile – è stata condannata in primo grado dal gup del Tribunale per i minorenni di Palermo a una pena di 12 anni e 8 mesi con le accuse di omicidio plurimo e soppressione di cadavere.
Per la strage di Altavilla – costata la vita ad Antonella Salamone e ai figli Kevin ed Emmanuel – sono indagate altre tre persone: il padre della giovane, Giovanni Barreca, e i presunti complici Sabrina Fina e Massimo Carandente.
Strage Altavilla, la confessione della figlia: “Mamma bruciata sulla collina”
Durante la deposizione la figlia di Barreca ha raccontato nei dettagli le atroci torture inflitte alla madre, sostenendo – come riporta La Repubblica – di averlo fatto “minacciata dagli adulti”, in particolare dal padre e da Sabrina.
Non avrebbe fatto nulla per fermare la carneficina né della madre né dei fratelli e questo perché non avrebbe avuto “le forze per reagire e scappare”. La ragazza sarebbe stata attivamente carnefice, ma anche vittima, in quanto sottoposta alle pressioni degli adulti responsabili della strage di Altavilla. In certi momenti – come durante le torture ai fratelli – sarebbe anche stata bendata. Lo avrebbe raccontato mostrando particolare nervosismo e accusando perfino un lieve malore durante la lunga deposizione, durata diverse ore.
Sulla madre Antonella Salamone, rivela: “Abbiamo partecipato tutti alle torture di mamma. Abbiamo bruciato il corpo sulla collina“.
I misteri sul movente
Sulla strage di Altavilla ci sono ancora molti interrogativi senza risposta. L’ipotesi iniziale è che si sia trattato di un esorcismo finito in tragedia, una strage determinata dal fanatismo religioso. Le indagini degli inquirenti, però, non hanno escluso moventi di natura economica dietro l’intervento di Fina e Carandente nella vita dei coniugi Barreca. I due avrebbero approfittato del delirio mistico di Barreca con secondi fini e avrebbero intrapreso una serie di azioni culminate nelle atroci torture alla moglie e ai figli di Barreca e nel triplice omicidio.
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