La Procura di Termini Imerese sostiene che il triplice omicidio sarebbe stato perpetrato dal marito della donna e dalla figlia.
Svelate le immagini della villetta degli orrori di Altavilla Milicia. Nella dimora tra l’8 e il 9 febbraio dopo un ipotetico esorcismo sono state uccise Antonella Salamone e i figli, Kevin e Emanuel. La Procura di Termini Imerese sostiene che il triplice omicidio sarebbe stato perpetrato dal marito della donna, Giovanni Barreca, insieme alla figlia più grande di 17 anni nonché da due presunti santoni palermitani, Massimo Carandente e Sabrina Fina. I Carabinieri del Ris in queste giornate sono tornati nella dimora. Sono emersi dall’ultimo sopralluogo alcuni scatti: una serie di padelle che sarebbe stata usata per colpire fino alla morte i malcapitati. Il corpo della donna insieme a una serie di oggetti è stato bruciato nel giardino. Sono state viste diverse scritte sui muri che pare siano state fatte nel corso del rito contro le forze demoniache di cui la famiglia pensava di essere posseduta.
La situazione della 17enne
Il processo è cominciato solo per la 17enne che viene giudicata dal tribunale per i Minorenni. La giovane ha ammesso le sue responsabilità. Lo aveva fatto al momento del suo arresto, una decina di giorni dopo. Inizialmente si era indicata vittima. Il giudice ha preannunciato che alla prossima udienza, in programma il 7 novembre, disporrà una perizia psichiatrica. Il papà sarà sottoposto a un accertamento similare.
“Confermo le torture ma non so come è morta mia madre, se per infarto o quando sia io che mio fratello gli davamo calci – ha detto le scorse settimane in aula -. Prima i calci li ho dati io e poi Kevin, in quel momento mia madre non reagiva più. Mentre veniva torturata non poteva né mangiare né bere e quando veniva colpita con la pentola aveva una fascetta trasparente ai polsi”.