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Strage Altavilla, negata l’infermità mentale a Barreca: “Capace di intendere e di volere”

Strage Altavilla, negata l’infermità mentale a Barreca: “Capace di intendere e di volere”
Strage di Altavilla Milicia, Barreca e la moglie – social

Respinta la richiesta dell’avvocato di non procedere nei confronti del muratore per infermità mentale.

Giovanni Barreca, il muratore di Altavilla Milicia (Palermo) che poco più di un anno fa uccise la moglie, Antonella Salomone, e i due figli, di 16 e 5 anni, durante un esorcismo, è capace di intendere e di volere: lo ha stabilito la Corte d’Assise di Palermo, che ha respinto la richiesta di non doversi procedere per infermità mentale presentata dal legale dell’imputato Giovanni Barracato.

Assieme a Barreca sono accusati della strage anche Sabrina Fina e Massimo Carandente, la coppia che avrebbe partecipato al rito di purificazione, e la figlia di Barreca, all’epoca dei fatti ancora minorenne e sotto processo davanti ai giudici dei minori.

Strage Altavilla, negata infermità mentale di Barreca

La Corte – nell’ambito del processo iniziato nelle scorse ore al Tribunale di Termini Imerese – ha dichiarato infondata anche la richiesta di nullità del decreto di rinvio a giudizio per indeterminatezza delle accuse sollevata dal legale di Fina e rigettato la perizia sulla capacità di intendere e di volere chiesta dal legale di Carandente. Escluso anche il ricorso al rito abbreviato per la coppia.

Prima dell’udienza, il legale di Barreca aveva insistito sul non doversi procedere: “C’è un’accertata incapacità totale di intendere e di volere decretata dalla perizia collegiale chiesta dalla procura di Termini Imerese – aveva detto l’avvocato – È un dato fondamentale e da cui secondo me non si può prescindere”.

Sul “ruolo passivo” di Fina negli orrori della strage di Altavilla Milicia ha insistito invece il suo legale Franco Critelli: “Una persona incastrata che era andata lì per portare pace – ha detto prima dell’udienza – e si è trovata davanti a un femminicidio a cui lei non ha partecipato né moralmente né materialmente”.

La madre di Antonella Salamone chiede giustizia

“Da questo processo mi aspetto solo giustizia” ha detto la mamma di Antonella Salomone, che si è costituita parte civile nell’ambito del processo prima di entrare in aula. Contro Antonella Salamone, gli autori della strage di Altavilla – compresa la figlia minorenne della donna – avrebbero puntato un “asciugacapelli rovente acceso”, picchiandola e colpendola con diversi oggetti incandescenti e perfino con una pentola. Poi avrebbero bruciato e seppellito il corpo in giardino.

Kevin sarebbe morto per asfissia dopo essere stato seviziato a lungo; al piccolo Emmanuel, invece, avrebbero premuto un asciugacapelli roventi nella gola fino a bruciargli i polmoni.

La condanna

Per la strage di Altavilla è arrivata la condanna per l’imputata minorenne. La ragazza dovrà scontare 12 anni e 8 mesi per omicidio plurimo aggravato e occultamento di cadavere.

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