“Si tratta di una tragedia che mi addolora profondamente e, come amministrazione comunale, ci siamo messi a disposizione delle autorità per tutto ciò che serve. Il naufragio non è avvenuto al largo di Lampedusa, ma in acque internazionali, a circa 40 chilometri a sud”. A dirlo all’Adnkronos è Filippo Mannino, sindaco di Lampedusa, dopo il naufragio costato la vita ad almeno venti persone. Sessanta i superstiti già condotti sulla più grande delle Pelagie, mentre proseguono senza sosta le ricerche di eventuali dispersi. Secondo i racconti dei naufraghi, infatti, mancherebbero all’appello una ventina di persone.
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“E’ strano che sia avvenuto in piena estate quando le condizioni meteo sono favorevoli alle traversate”, sottolinea il primo cittadino, che invita, però, a evitare “strumentalizzazioni politiche”.
Mannino: “Purtroppo, insieme ai vivi, accogliamo da sempre anche i morti. Ci sono stati con ogni governo”
“A Lampedusa il fenomeno dell’immigrazione va avanti da circa 30 anni – dice -. E purtroppo, insieme ai vivi, accogliamo da sempre anche i morti. Ci sono stati con ogni governo. Dinanzi a una simile tragedia invito tutti a evitare strumentalizzazioni. Perché le vittime delle traversate ci sono state con governi di qualsiasi orientamento politico”. Per Mannino sul fenomeno migratorio “si deve lavorare insieme per cercare soluzioni che consentano a questa gente di non morire più in mare e di vivere liberamente nelle terre da cui partono”. Oggi sulla più grande delle Pelagie i numeri degli arrivi sono “gestibilissimi”, anche grazie al fatto che “la gestione non è più emergenziale, ma ci sono protocolli ben collaudati sia per quanto riguarda la gestione dell’hotspot che per l’identificazione e trasferimenti, che avvengono in modo molto veloce”.

