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Strage al largo di Lampedusa, si ribalta un barchino di migranti: ci sarebbero diversi morti

Strage al largo di Lampedusa, si ribalta un barchino di migranti: ci sarebbero diversi morti
Morto un giovane migrante: aveva tra i 25 e i 30 anni

Sono già scattate le operazioni di soccorso: ci sarebbero tra i 70 e gli 80 superstiti, la tragedia a Lampedusa

Un barchino carico di migranti si è ribaltato al largo di Lampedusa. Secondo le prime informazioni ci sarebbero diverse persone morte. Secondo quanto riporta Ansa, sarebbero stati recuperati 20 cadaveri, mentre invece invece tra i 70 e 80 i superstiti. Sono già scattate le operazioni di soccorso, per effettuare ulteriori verifiche su altre eventuali vittime. I cadaveri, già imbarcati su alcune motovedette, dovrebbero giungere in porto fra un paio d’ore. Tra le vittime ci sarebbe anche una neonata.

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Il dramma a largo di Lampedusa: ci sarebbero 20 morti

Nelle ultime ore si è verificato un terribile naufragio a circa 13 miglia a sud-ovest di Lampedusa. Secondo le prime informazioni un barcone carico di migranti si sarebbe ribaltato prima dell’arrivo dei soccorsi. Sarebbero almeno una ventina i cadaveri già recuperati, un bilancio tragico che potrebbe salire nelle prossime ore. All’appello, secondo i racconti dei superstiti, una sessantina già sbarcati sulla più grande delle Pelagie, ma purtroppo mancherebbero 15-20 persone.

La carretta del mare sarebbe stata avvistata, intorno alle 11.30, già ribaltata da un elicottero della Guardia di finanza. Immediati sono scattati i soccorsi e nell’area sono giunte le motovedette della Capitaneria di porto, della Guardia di finanza e le unità di Frontex. Nelle ricerche è impegnato anche un elicottero.

Tra vittime anche una neonata: la tragedia

Ci sarebbe anche una neonata tra le vittime del naufragio avvenuto a circa 13 miglia a sud-ovest di Lampedusa. Una ventina i corpi senza vita già recuperati e circa sessanta i superstiti. All’appello, però, secondo i racconti dei superstiti mancherebbero 15-20 persone.

Piantedosi: “Nostro dovere contrastare questo vergognoso commercio di vite umane”

“L’ennesima tragedia avvenuta oggi nel Mediterraneo centrale, a 14 miglia nautiche da Lampedusa, addolora profondamente e suscita un pensiero di profondo cordoglio per le vittime. Questo drammatico episodio conferma, ancora una volta, l’urgenza di prevenire, sin dai territori di partenza, i pericolosi viaggi in mare e di combattere senza tregua lo spietato affarismo dei trafficanti di esseri umani che alimenta questo fenomeno”. Lo afferma il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi.

“La tragedia di oggi è avvenuta nonostante la presenza di un dispositivo di soccorso in prontezza operativa, composto da diversi assetti nazionali e unità navali private – aggiunge -. È nostro dovere continuare, con determinazione e fermezza, a contrastare questo vergognoso commercio di vite umane e a proteggere chi rischia di esserne vittima”.

Fratoianni (AVS): “Morti a Lampedusa sulla coscienza del governo italiano”

“Continuate pure a non organizzare un servizio delle istituzioni europee ed italiane di ricerca e soccorso nel Mediterraneo centrale. Continuate pure a criminalizzare le Ong che salvano gli esseri umani, e continuate pure a mandare le loro imbarcazioni a sbarcare i naufraghi salvati nei porti più lontani possibile. Continuate pure a proteggere e a foraggiare i trafficanti libici. Continuate pure a pavoneggiarvi di statistiche fasulle sull’aver impedito sbarchi di migranti”. Lo afferma Nicola Fratoianni di Avs

“Continuate pure a fare tutto questo, voi del governo Meloni, ma questa sera quando tornate a casa evitate di guardarvi allo specchio ed evitate di giocare con i vostri bambini. Perché anche i morti di oggi al largo di Lampedusa sono sulla vostra coscienza”, conclude Fratoianni.