«È giusto che mio figlio paghi per ciò che ha commesso. Siamo distrutti. Anche Salvo e i suoi amici sono stati pestati: in viso hanno i segni dei colpi di casco ricevuti. Non so come sono andate le cose all’inizio. Ripeto, mio figlio è giusto che paghi il conto che verrà presentato dalla giustizia, mi dispiace per come è andata, per le persone uccise. Ma anche gli altri ragazzi hanno segni importanti di violenza sul viso. Mio figlio è stato aggredito con caschi e bottiglie e poi è stato tirato giù dalla moto. Anche lui poteva essere ucciso». A parlare è la madre di Salvatore Calvaruso, il diciannovenne accusa di essere uno degli autori della carneficina di Monreale.
Le autopsie
Secondo quanto emerso dalle autopsie delle vittime della strage di Monreale, Salvatore Turdo è stato ucciso da due colpi di pistola che lo hanno raggiunto all’addome e al torace, mentre Massimo Pirozzo di 26 anni è stato ucciso da un solo colpo di pistola entrato dal collo e fuoriuscito dal viso. Questa mattina saà volta di Andrea Miceli, la terza vittima della strage di giovani a Monreale.
La confessione
Tra le lacrime, rendendo dichiarazioni spontanee davanti al gip di Palermo, Salvatore Calvaruso avrebbe ammesso, come si apprende, di avere sparato diversi colpi di pistola nella notte tra sabato e domenica, dopo una rissa nel centro di Monreale, e poi avrebbe chiesto perdono alle famiglie delle vittime. Nella sparatoria sono stati uccisi tre ventenni, Salvo Turdo, Massimo Pirozzo e Andrea Miceli.
La dichiarazione
Il giovane dello Zen si è avvalso della facoltà di non rispondere ma ha confermato di avere sparato esplodendo diversi colpi di pistola. Era con un amico, che non è ancora stato identificato. Avvalendosi della facoltà di non rispondere il gip non ha potuto fare domande all’indagato. Ma ha ribadito di essere “dispiaciuto”.

