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Strage di Monreale, la rissa e poi la sparatoria: la tragica fine di tre giovani innocenti

Strage di Monreale, la rissa e poi la sparatoria: la tragica fine di tre giovani innocenti

Le tre vittime erano incensurate: tre ragazzi che nulla avevano a che fare con ambienti malavitosi.

Via Benedetto d’Acquisto, a Monreale, appariva come un campo di battaglia in seguito alla sparatoria che ha portato alla morte di tre giovani originari del centro in provincia di Palermo. Salvatore Turdo, di 23 anni, Massimo Pirozzo, di 26, e Andrea Miceli, anche lui di 26 anni, portato in condizioni disperate all’ospedale Civico di Palermo, è morto poche ore dopo. Una vera e propria strage nel cuore della movida monrealese che stava per animarsi in vista della sentitissima festa del Santissimo Crocifisso.

La ricostruzione

A far scaturire la sparatoria, pare ad opera di ragazzi provenienti dal quartiere Zen di Palermo, sarebbe stata una lite violenta. Dalle parole ai fatti il passo è stato brevissimo: prima offese, poi spintoni, calci e pugni. Infine, qualcuno ha tirato fuori le armi – almeno due secondo gli investigatori – che hanno esploso una ventina di colpi. Erano circa l’una di notte quando davanti al bar 365 si è scatenato il caos. In seguito ai colpi, tutti sono fuggiti. Solo i cinque feriti sono rimasti sull’asfalto; due di loro sarebbero morti poco dopo, un terzo dopo qualche ora al Civico.

Secondo le prime ricostruzioni, a fronteggiarsi sarebbero state due fazioni: un gruppo di Monreale e uno proveniente dal quartiere palermitano dello Zen. Non si sa ancora cosa abbia fatto scaturire la rissa, degenerata poi in una vera e propria strage.

Sul posto sono intervenuti il 118 e i Carabinieri che hanno eseguito i rilievi, rilevando sull’asfalto e nei pressi del locale numerose tracce di sangue e i segni dei colpi d’arma da fuoco.

I tre ragazzi uccisi erano incensurati

Le tre vittime erano incensurate. Tre ragazzi che nulla avevano a che fare con ambienti malavitosi: c’è chi aveva dei bambini, chi lavorava. Una folle serata. Salvatore Turdo e Andrea Miceli erano anche confrati della congregazione del Santissimo Crocifisso, la cui festa, che si sarebbe dovuta celebrare in una tre giorni, è ora a rischio di sospensione o rinvio.

L’amministrazione comunale, guidata dal sindaco Alberto Arcidiacono, ha convocato una seduta di giunta straordinaria per avviare ogni iniziativa tesa a dare conforto alle famiglie colpite da un così grave lutto. “Una tragedia senza precedenti, la città è in lutto”, ha dichiarato il primo cittadino. “Questo è il momento di raccoglierci in preghiera e di dare conforto alle famiglie”. Di “scene da Far West” parla il deputato monrealese e presidente del consiglio comunale Marco Intravaia. Ora si spera per le sorti degli altri due feriti, un 33enne e un 16enne, ricoverati all’ospedale Ingrassia e al Policlinico di Palermo.