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La strage di Monreale, nasce Mas e parla la sorella di una delle vittime: “Quanto accaduto è stato sottovalutato”

La strage di Monreale, nasce Mas e parla la sorella di una delle vittime: “Quanto accaduto è stato sottovalutato”
Strage di Monreale – QdS

Nasce l’associazione Mas, Memoria, Amicizia, Speranza, formata dai familiari delle vittime dell’eccidio che sconvolse lo scorso 26 aprile la città alle porte di Palermo. La sorella di Massimo Pirozzo sottolinea: “L’episodio non è servito ad aprire uno stato di emergenza”

“Sono sicura che gli omicidi a Palermo non si fermeranno se non cambia qualcosa, se la legge non si fanno sentire, se non si dà un giusto significato alla parola omicidio”. A dirlo è Claudia Pirozzo, sorella di Massimo, uno dei tre ragazzi di Monreale uccisi la notte del 26 aprile scorso da un gruppo di coetanei che esplose tra la folla 17 colpi di pistola.

I familiari delle vittime della strage fondano l’associazione Mas

Claudia Pirozzo assieme ai suoi familiari e a quelli di Andrea Miceli e Salvatore Turdo, le altre due vittime di quella carneficina, ha dato ufficialmente vita all’associazione Mas, Memoria, Amicizia, Speranza.

L’impegno è quello di promuovere la cultura della legalità a partire dalle scuole, anche quelle palermitane dello Zen da dove provengono i tre giovani accusati della strage: Salvatore Calvaruso, Samuel Acquisto e Mattias Conti.

Claudia Pirozzo prosegue nella sua analisi. E sottolinea: “È impensabile pensare che l’assassino di mio fratello dopo 8 anni lo potrei rivedere fuori e magari di nuovo a commettere un ulteriore omicidio, perché dentro le carceri spesso non c’è una vera rigenerazione e civilizzazione”

“La strage di Monreale non è servita ad aprire uno stato di emergenza”

E aggiunge: “La strage di Monreale non è servita ad aprire uno stato di emergenza. Diciamo che è stata sottovalutata. Da 8 mesi noi ne parliamo in manifestazioni e convegni. La strage di Monreale doveva rappresentare un allarme, ma in realtà così non è stato. Perché l’omicidio di Paolo Taormina, avvenuto a Palermo lo scorso ottobre, non dico che poteva essere evitato, però se qualcosa si fosse mosso fin dall’indomani della strage di Monreale, forse qualcosa sarebbe cambiato”.

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