Il piccolo è stato affidato alla zia paterna in Italia. La zia materna chiede di poterlo portare con sé in Israele, dicendo che "la famiglia che l'ha sottratto non lo conosceva" nemmeno.
“Eitan è stato sottratto da una famiglia che non lo conosceva, che in precedenza non era stata a lui vicina in alcun modo”. Questa la dura denuncia di Gali Peri, zia materna del piccolo Eitan, unico sopravvissuto della tragedia del Mottarone nel maggio scorso.
Il bambino attualmente si trova in Italia affidato alla zia paterna, Aya Biran.
L’avvocato Ronen Dlayahu, che rappresenta gli interessi del ramo familiare in Israele, ha annunciato in una conferenza stampa con la signora Peri di aver avviato un procedimento per l’adozione di Eitan e il suo ritorno in Israele. Per il legale “Eitan è in ostaggio”.
Intanto oggi, a Verbania, si è tenuta la consegna dei premi raccolti per il piccolo dai ciclisti professionisti in occasione del passaggio a Stresa lo scorso 28 maggio del Giro d’Italia. “Nei giorni scorsi Eitan è stato in ospedale, a Torino, per togliere i gessi. Sta meglio e questa è una splendida notizia”. Si dice “felice” del miglioramento del bambino, unico sopravvissuto all’incidente della funivia del Mottarone, il rabbino capo di Torino Ariel Di Porto.
“I segni di ripresa ci sono, il suo percorso sarà lungo ma sta rispondendo bene e ci sta dando speranza di fronte alla tragedia che ha vissuto”, aggiunge. L’eco delle accuse della zia materna Gali Peri, che dall’Israele ha annunciato con il suo legale di avere avviato un procedimento per l’adozione del bimbo, accusando la zia paterna di tenerlo “in ostaggio” in Italia, non era ancora arrivata sul Lago Maggiore quando si è tenuta la cerimonia di consegna dei doni.
”Grazie alle istituzioni e alle persone che stanno aiutando Eitan – commenta il rabbino Ariel Di Porto -. Il bambino avrà bisogno di sostegno, ma questi gesti lo aiuteranno ad avere un futuro migliore”. I ciclisti hanno donato ad Eitan una maglia da Campione del Mondo, con le firme di molti atleti, e un assegno di 30mila euro, i premi della 19esima tappa del Giro d’Italia che, in segno di rispetto per le vittime dell’incidente della funivia, lo scorso 28 maggio cambiò percorso e non passò dal Mottarone.
“È un gesto che fa onore ai ciclisti. Volevano dare un contributo in questo momento difficile per Eitan: era il minimo che potessero fare i corridori”, dice Gianni Bugno, presidente della associazione mondiale dei ciclisti professionisti.