Cronaca

Strage Palermo, criminologa Bruzzone: “La purificazione e la promessa che Emanuel sarebbe resuscitato”

L’agghiacciante racconto della strage di Palermo è stato fornito dalla criminologa Roberta Bruzzone alla trasmissione Ore 14 di Rai 2. La criminologa, che fa parte del team della difesa di Giovanni Barreca, in carcere con l’accusa di aver compiuto la strage insieme ad una coppia, Massimo Carandente e Sabrina Fina, ha incontrato al Pagliarelli il muratore, che ha raccontato le ultime settimane e i drammatici momenti della strage di Palermo.

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Strage Palermo: la terribile fine di Emanuel

Sembra che quella di Emanuel Barreca, il bimbo di 5 anni vittima della strage di Palermo insieme alla madre Antonella e al fratello maggiore Kevin, sia stata una morte atroce. Lasciato morire di stenti per purificarlo, con l’assicurazione data al padre che non c’era nulla di cui preoccuparsi, perché sarebbe risorto dopo essersi liberato da Satana.

Le dichiarazioni di Roberta Bruzzone

“I riti di purificazione sono iniziati a gennaio, sui due ragazzi, Miriam (l’altra figlia di Barreca, sospettata anche lei di aver avuto un ruolo nella strage do Palermo) e Kevin. Sembrava andare tutto bene, in città raccontano di aver visto in strada Miriam e Sabrina cantare, ma evidentemente poi qualcosa è cambiato. Molto probabilmente la madre si è messa di traverso e hanno visto in lei il nuovo nemico. L’hanno seviziata, torturata, fatto bere acqua con detersivo. Forse non volevano ucciderla, ma fatto sta che la donna è morta” afferma la criminologa durante la trasmissione.

E continua “Dicono al marito di non seppellirla ma bruciarla, in una sorta di rito di purificazione. La situazione precipita quando al bimbo manca la mamma e comincia a piangere e a fare i capricci. A questo punto lo legano e lo lasciano morire di stenti, e dicono al padre di stare tranquillo perché tanto resusciterà e starà meglio, in quanto anche lui posseduto dal demonio“.