Stragi, legale chiede assoluzione di Messina Denaro - QdS

Stragi ’92, Messina Denaro non compare in udienza. L’avvocata: “Fatta richiesta di assoluzione”

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Stragi ’92, Messina Denaro non compare in udienza. L’avvocata: “Fatta richiesta di assoluzione”

Redazione  |
giovedì 25 Maggio 2023

L'avvocata ha chiesto alla Corte l'assoluzione di Matteo Messina Denaro. Il boss, intanto, ha deciso di rinunciare ancora all'udienza per le stragi mafiose del 1992 che lo vede imputato.

Il boss Matteo Messina Denaro ha rinunciato per la quarta volta consecutiva a comparire nell’udienza del processo d’appello che lo vede imputato per le stragi mafiose del 1992.

La sua assenza è stata annunciata dal cancelliere del carcere dell’Aquila, dove Messina Denaro si trova recluso dopo il suo arresto avvenuto il 16 gennaio scorso. L’imputato Messina Denaro Matteo è assente per rinuncia”, sono state le parole del cancelliere, mentre nel collegamento video è rimasta inquadrata la sedia vuota.

La sentenza d’appello del processo sarà emessa il prossimo 19 luglio. Una data nella quale ricade il 31esimo anniversario della strage di via D’Amelio. Lo ha annunciato la Presidente della Corte d’assise d”appello Maria Carmela Giannazzo.

“Valutare se ha aderito a piano stragista”

“Eccellentissima Corte d’Assise d’Appello, oggi ci sarà la mia richiesta di assoluzione per l’imputato Messina Denaro Matteo“, ha annunciato l’avvocata Adriana Vella, difensore d’ufficio del boss mafioso. “Si deve valutare se in veste di reggente Messina Denaro abbia aderito al piano stragista”, ha ribadito

“Dopo di me – ha detto – dovrete ascoltare e sentirete la voce della comunità che vi chiede di inserire l’imputato, che per tanti anni non si è presentato e non ha risposto all’appello, nella lista assai lunga dei soggetti responsabili con sentenza passata in giudicato, responsabili di questi fatti di sangue tragici”.

“Io, in ogni caso, credo fermamente che codesta Corte sappia giudicare con imparzialità l’imputato sulla scorta dei dati acquisiti nel giudizio di primo grado”. “È importante partire dal capo di imputazione, dovete valutare voi gli atti processuali”, ha aggiunto.

“Messina Denaro non ha retto Cosa nostra trapanese”

“Non fu Messina Denaro ma Mariano Agate il reggente di Cosa nostra trapanese“, ha sottolineato ancora l’avvocata Adriana Vella, difensore d’ufficio di Matteo Messina Denaro. “La sentenza della Corte di Assise di Appello di Catania sulla scorta delle dichiarazioni di diversi collaboratori di giustizia, individua in Agate Mariano uno dei mandanti della strage di Capaci”.

“E allora è evidente che se il predetto Agate Mariano era uno dei mandanti della strage, lo era o in qualità di capo provincia o di reggente della provincia di Trapani, in sostituzione del padre dell’imputato (Francesco Messina Denaro, ndr) con la conseguenza di dovere ritenere errate le conclusioni a cui sul punto è pervenuta la Corte di Assise nel giudizio di primo grado”.

“Avrei preferito che Messina Denaro fosse presente oggi”

“Se devo essere sincera, avrei apprezzato che oggi Matteo Messina Denaro fosse stato presente in udienza. Chi meglio di lui avrebbe potuto darmi ulteriori spunti o suggerimenti sulla mia discussione? Questo è indubbio. Ma ha rinunciato, è una sua scelta che rispetto”, ha sottolineato Vella.

È stato molto difficile preparare questa discussione, ho dovuto studiare in un mese e mezzo la sentenza e molti atti processuali, necessariamente ho dovuto anche confrontarmi con sentenze precedenti che sono state acquisite. Non dobbiamo dimenticare che in questo procedimento interessa la fase deliberativa, ovvero i momenti che hanno riguardato una fase diversa da quella esecutiva”, ha commentato l’avvocata all’AdnKronos.

Che effetto mia fa difendere un capomafia come Matteo Messina Denaro? L’ho sempre detto, io sono difensore d’ufficio di un imputato. Per mia abitudine sgombro sempre le carte da quello che posso recepire dall’esterno, dai giornalisti. Io devo conoscere le carte processuali, non conosco le carte degli altri processi in cui è imputato”, ha aggiunto ulteriormente.

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