Ecco la tesi sostenuta da cinque dei sei giovani accusati dello stupro di gruppo di Palermo ai danni di una 19enne.
“Lei ci stava, era consenziente. È vero che tutti abbiamo bevuto alla Vucciria ma la ragazza era lucida, non ubriaca”. Questa è la tesi sostenuta da cinque dei sei giovani accusati dello stupro di gruppo di Palermo ai danni di una 19enne. I fatti si sono verificati il 7 luglio dell’anno scorso in un cantiere abbandonato del Foro Italico. Il processo si sta svolgendo in abbreviato. Nella giornata di ieri è andato in scena l’esame di Angelo Flores, Cristian Barone, Gabriele Di Trapani, Christian Maronia e Elio Arnao. Questi hanno risposto alle domande dei pm e dei legali delle parti civili. Invece l’imputato Samuele La Grassa ha scelto di rilasciare dichiarazioni spontanee nelle prossime udienze. Tutti si trovano in carcere e gli interrogatori sono durati più di cinque ore.
I prossimi step
Il 27 settembre è in programma la prossima udienza per la requisitoria del pm e gli interventi dell’avvocato Carla Garofalo che difende la ragazza. Previsto pure l’intervento delle parti civili che assistono le associazioni che si sono costituite. Il 4 e l’11 ottobre ci sarà la replica dei legali dei presunti colpevoli e poi potrebbe arrivare il verdetto.
I coinvolti hanno sottolineato che la ragazza era lucida e consapevole e quindi non ci sarebbe stata nessuna violenza sessuale. Ad organizzare tutto, sostengono gli interessati, sarebbe stata la giovane che avrebbe gradito le avances. “Non ci siamo messi d’accordo per andare al Foro Italico. Noi volevamo fare solo una passeggiata, è stata lei a proporre di appartarci in quel posto. Anzi ci ha chiesto di fare una strada più lunga in modo da non passare davanti al locale in cui lavorava il suo fidanzato. Non voleva farsi vedere da lui mentre era con noi” hanno riferito.
Stupro di gruppo di Palermo, altre dichiarazioni
Gli avvocati di parte civile hanno chiesto se la ragazza avesse urlato e la risposta sarebbe stata la seguente. “Sì, ma erano urla di piacere. Lei era eccitata dalla situazione” avrebbero spiegato smentendo di avere dato calci e pugni alla 19enne. “Al massimo uno schiaffetto sul sedere” hanno aggiunto sostenendo di averla aiutata nel momento in cui si era sentita male.
Angelo Flores era l’unico che conosceva la donna e in precedenza avrebbero avuto alcuni rapporti. Il soggetto sarebbe rimasto imbambolato e stupito per quanto stava facendo la giovane anche se in seguito dovrebbe aver ripreso alcuni momenti con il suo telefonino.
I ragazzi sono stati concordi riguardo alla maggiore aggressività di Riccardo Parrinello che non aveva compiuto 18 anni quando si sono svolti i fatti. Lo stesso era già condannato a 8 anni e 8 mesi dal tribunale dei minorenni.
I legali di parte civile hanno sottolineato come le versioni siano “discordanti rispetto alle dichiarazioni precedenti” puntando sulle “tante contraddizioni emerse in confronto a quanto abbiamo ascoltato dalla loro viva voce nelle intercettazioni che sono agli atti”.