“Sono contentissimo” esordisce così al telefono Matteo Amantia dopo la prima puntata di “Ora o mai più” nella quale ha vinto grazie agli attestati di stima della giuria e ai voti del pubblico da casa. Matteo Amantia, leader della band siciliana Sugarfree, è uno dei concorrenti del programma “Ora o mai più” in onda su Rai Uno ogni sabato in prima serata e condotto da Marco Liorni. Il programma ha come protagonisti artisti che hanno conosciuto il successo e cosa succede quando l’attenzione dei media viene meno. Gli artisti si sfidano in una gara di canzoni e duetti. Ogni concorrente ha un tutor. Le performance vengono valutate da una giuria di cantanti entrati nella storia della musica italiana, ma anche dal pubblico che può votare. Il tutor di Matteo Amantia è Alex Britti con il quale durante la prima puntata ha duettato sulle note di “Oggi sono io” e dell’intramontabile “Cleptomania”, brano che è valso agli Sugarfree un successo senza tempo, ricevendo commenti positivi e tanto affetto.
L’intervista del QdS al leader degli Sugarfree Matteo Amantia
Prima della seconda puntata di “Ora o mai più”, abbiamo intervistato Matteo Amantia. L’emozione di Matteo era palpabile dalla voce e, dopo averci concesso di darci del tu, ci ha raccontato del programma, del successo andato e del presente con gli Sugarfree.
Prima puntata e primo in classifica sia per la giuria in studio sia per il pubblico da casa. Come hai vissuto la stima e l’affetto ricevuto dopo tanti anni che non ti esibivi in tv?
Da tanti anni non andavamo da Mamma Rai, quindi, prima di tutto è stata un’emozione incredibile. Noi non ci siamo mai fermati. Abbiamo sempre fatto concerti, ma essendo stati lontani dalla tv e quindi anche dal grande pubblico, abbiamo colto la palla al balzo quando ci hanno chiesto di partecipare a questa trasmissione. È stato incredibile soprattutto per l’emozione di esibirsi in Rai. Sono stato colpito dalla vittoria perché anche gli altri concorrenti sono tutti molto bravi. Mi hanno lusingato tutti i voti della giuria e ancor meno mi aspettavo le votazioni dei social perché non sono una persona molto presente sui social. Gli altri concorrenti sono molto più attivi, hanno tantissimi followers quindi non pensavo di avere questo riscontro online. Con mio enorme stupore mi hanno votato in tantissimi e grazie a loro ho vinto. Devo ringraziare anche il fanclub che si è attivato subito.
È il caso di dire che a colpire sono state le esibizioni con Alex Britti. Ha vinto la musica e l’emozione che si crea sul palco.
Per me la cosa più importante è riuscire ad emozionare il pubblico. Per farlo ho bisogno di emozionarmi io stesso. Sul palco abbiamo avuto un’intesa enorme con Alex. Abbiamo un’anima rock che ci accomuna. Grazie all’orchestra e al Maestro De Amicis che ha riarrangiato in maniera egregia i brani devo dire che siamo riusciti ad emozionarci e a far emozionare il pubblico.
In “Ora o mai più” artisti che hanno conosciuto il successo si rimettono in gioco. Potrebbe essere una vetrina, ma anche un azzardo. Tu perché hai deciso di partecipare?
Come dicevo, non ci siamo mai fermati a far concerti. Comunque andrà, noi continueremo i nostri tour in giro per l’Italia. Per noi può essere solo un plus di visibilità. Anche se può essere un boomerang, a noi mancava avere più visibilità dato che mancavamo da tanto. Il nostro intento, prima ancora della gara, è di emozionare il pubblico, fare una bella figura e di arrivare a quante più persone possibili.
Non ti crea ansia quell’ “Ora o mai più”, nome del programma, come se fosse l’ultima occasione per riemergere?
In effetti il titolo fa un po’ paura (nda ride). Ciò nonostante, prendo il tutto come un gioco, con leggerezza.
Il tuo tutor è Alex Britti. Nella prima puntata avete anche duettato insieme. Cosa ti piace del confronto con lui?
Con Alex ci conoscevamo già. Non eravamo amici, ma c’eravamo incrociati in vari festival e concerti. C’era già una stima reciproca e una conoscenza. Dietro le quinte ci siamo confrontati sul suo brano (nda. Oggi sono io) ma anche su “Cleptomania” e su come coniugare gli stili. Lui ha un’anima blues molto forte, io un’anima rock ma amo pure il blues e quindi abbiamo cercato di intrecciare le nostre voci e lo stile. Lui è una persona squisitissima. Mi ha subito messo a mio agio. Credo sia nata anche un’amicizia perché ci troviamo davvero bene. Sono molto curioso anche degli altri brani che faremo nelle prossime puntate. Con il rapporto che c’è, confido nasceranno belle interpretazioni.
Nel programma ci sono molti artisti. C’è qualcuno che temi in ottica gara?
In ottica gara temo Pierdavide (nda Carone) perché è un bravissimo ragazzo, ma soprattutto un bravissimo cantante e autore. Ha tutte le carte per vincere come anche Antonella Bucci che a livello vocale credo sia la migliore tra tutti. Temo molto anche lei.
Chi è stato una sorpresa?
Ti dico ancora Pierdavide perché non lo conoscevo bene ed è stata una super scoperta. Pago è super simpatico. Lo aveva già conosciuto in occasioni passate, ma ha confermato la sua simpatia oltre la media. Mi ha stupito tra i coach Marco Masini. Non avevo mai avuto l’opportunità di attenzionarlo e invece, vedendolo durante le prove, devo dire che è un bravissimo musicista e cantautore. Dei concorrenti anche Carlotta mi ha stupito. La conoscevo solo per il tormentone “Frena”. È una ragazza dolcissima ed è anche molto brava. Anonimo Italiano non lo conoscevo. Ha uno stile di canto un po’ antico, simile a Baglioni, ma con la voce è tecnicamente bravo. Di sorprese ne ho avute parecchie.
Con gli Sugarfree avete conosciuto l’apice del successo, ma anche cosa significa quando l’attenzione dei media viene meno. Ad oggi il tuo rapporto con il successo qual è?
Abbiamo vissuto il successo in modo molto repentino. Ci è cambiata la vita in pochissimo tempo ed è stato incredibile. Quando abbiamo iniziato ad essere meno presenti e a scendere nelle classifiche, è stata dura accettare un calo sotto tutti i punti di vista. E non è stato facile accettarlo emotivamente. Col tempo ho imparato a tenere i piedi per terra, a concentrarmi sulle cose importanti. Ho avuto un periodo di un paio di anni, dopo il mio album da solista, in cui mi sono proprio allontanato dalla musica. Quando l’ho ripresa, ho ritrovato lo spirito autentico del fare musica che è quello di stare bene, divertirsi e avere bisogno di comunicare, indipendentemente dal successo che oggi ha assunto un valore diverso. Scrivere musica deve sempre essere un bisogno. Adesso mi sento consapevole, anche dopo aver vissuto il successo. So che può andare e tornare, ma non è quello il fulcro. Vivo con più serenità.
Del periodo in cui le telecamere si sono spente, c’è qualcosa che ti recrimini?
Sì! Non so se considerarlo un errore aver preso una pausa dagli Sugarfree nel 2009. Molti mi hanno accusato di aver fatto un errore, ma in quel periodo avevo un malessere profondo dal punto di vista artistico. La casa discografica puntava ad uno stile molto pop sul quale non mi trovavo molto bene. È stata più un’esigenza quella di uscire dalla band e pubblicare un album da solista che per me è stato uno sfogo. Non è stato un errore per me, ma una scelta personale. Mi spiace che l’album da solista non abbia avuto quella risonanza che mi aspettavo perché c’era tutto me stesso. Dopo quel periodo, ho cercato di focalizzare le priorità ossia stare bene e fare musica lontano dalle aspettative o logiche di mercato, ma per bisogno e piacere.
Secondo te, perché “Cleptomania” è diventato un brano intramontabile, un evergreen?
Non è facile spiegare il successo di una canzone. “Cleptomania” è diventato tale per una serie di motivi, magari è stato il brano giusto con il fascino e il messaggio giusto al momento giusto con la giusta band. Pensa che, quando la casa discografica scelse di far uscire “Cleptomania”, lo fece perché era un brano affascinante e pensava attirasse l’attenzione. La casa discografica pensava che le hit fossero altri brani e “Cleptomania” serviva per attirare l’attenzione e invece, incredibilmente, dopo poche settimane “Cleptomania” ha spopolato ed è rimasta lì. Non c’è una formula per una hit o un brano che rimane nel tempo. È un insieme di fattori che si viene a creare per motivi astrali.
Quali sono stati i pro e i contro di essere siciliano e voler fare musica?
Al giorno d’oggi farsi notare, per certi versi, è più facile. Quando siamo usciti noi con “Cleptomania” c’erano altre regole nel mercato discografico e comandavano le grosse radio e le grosse major. Il fulcro era Milano, quindi per una band o un artista siciliano era davvero difficile farsi notare, arrivare alle major e alle grosse radio. C’era una selezione incredibile e ne uscivano pochissimi. Con l’avvento dei social, chiunque ha un’idea geniale può farsi notare. D’altro canto, essendoci un’infinità di artisti che pubblicano tutti i giorni, è veramente difficile andare a scoprire nuovi talenti. Le distanze, però, si sono accorciate e anche per un artista siciliano potenzialmente è più facile farsi scoprire rispetto al passato.
Sabato sera ci sarà una nuova puntata di “Ora o mai più”. Puoi svelarci qualcosa?
Non sappiamo ancora i brani. Li sapremo al massimo due giorni prima. C’è un po’ d’ansia perché, sai, bisogna avere anche il tempo di potersi studiare le canzoni per cui è veramente difficile. Uno spoiler che posso fare è che ci saranno degli ospiti anche se non sappiamo ancora chi. Sono curioso di sapere sia gli artisti sia i brani.
Cosa ti aspetti dalla partecipazione al programma?
Mi aspetto più visibilità. Cercherò di dare il massimo, di fare una bella figura e di trasmettere delle emozioni alle persone. Mi interessa questo più di tutto. La gara non è l’aspetto più importante, ma il più divertente per me anche se la vittoria ha sempre un buon sapore.
Ultima domanda. Qual è il futuro degli Sugarfree?
Con gli Sugarfree negli ultimi anni abbiamo prodotto poco perché non siamo tra quegli artisti che producono musica perché devono, ma produciamo quando abbiamo l’ispirazione e ne sentiamo l’esigenza. Nell’ultimo anno c’è tornata l’ispirazione e abbiamo cominciato a scrivere alcuni brani. Sfruttiamo questa grande occasione che è “Ora o mai più” e faremo uscire dei nuovi brani. Stiamo preparando anche il tour estivo che sarà ricco di concerti.
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