CATANIA – “La musica nel cuore”, quella generata dal battito di ognuno di noi, quella che accomuna tutti, indipendentemente dalle nostre diversità. Questo il tema dell’evento che si è tenuto a Catania, presso i locali della parrocchia Madonna della Salute di Picanello, e che ha coinvolto circa 30 scout dai 17 ai 21 anni provenienti da tutta la Sicilia. Un’occasione, per loro, di sperimentarsi care giver per 24 ore, con tutte le gioie e le difficoltà che ne derivano.
La due giorni, promossa da Agesci Sicilia, si è inserita nell’ambito degli Epppi (Eventi di progressione personale a partecipazione individuale), eventi che l’associazione di scout cattolici propone e finanzia ogni anno per far vivere ai ragazzi forti esperienze educative e di crescita. Esperienze pensate e organizzate grazie alla collaborazione tra 18 capi scout, la musicista catanese Ketty Teriaca e le associazioni Vita21, Guardastelle e Comunicare è vita.
Le attività de “La musica nel cuore” hanno coinvolto quasi 60 persone nelle giornate dell’8 e del 9 marzo. Giorni in cui sono state vissute forti esperienze per conoscere sempre di più e toccare con mano il mondo della disabilità. Grazie alle famiglie delle tre associazioni, infatti, i ragazzi scout che hanno partecipato all’evento, hanno avuto modo di collaborare con persone con diversi tipi di disabilità (dalla sindrome di Down a quella di Angelman) per la realizzazione di una performance teatrale.
Il tempo passato insieme è servito per portare in scena, presso il salone parrocchiale della Madonna della salute, un estratto dello spettacolo teatrale dell’associazione Guardastelle “Il Bagaglio dei sogni”. Una performance fortemente partecipata che è riuscita a toccare le giuste corde negli spettatori.
Fondamentali le testimonianze di vita portate dalle tre associazioni nelle persone di Annamaria Ippolito (membro del direttivo di Vita21), Manuela Cirvilleri, (presidente di Comunicare è vita) e Paolo Filippini (presidente Guardastelle). Persone che quotidianamente si impegnano per rendere realtà una società realmente inclusiva che non discrimini o metta in difficoltà nessuno. Una società in cui non si parli più di diversità ma di diversa normalità.
Alla buona riuscita dell’evento, tuttavia, è necessario accostare la mancata collaborazione del Comune di Catania e della Amts, azienda partecipata che gestisce il trasporto locale. Vista la partecipazione di persone con disabilità fisiche, lo staff dell’evento, nelle settimane che hanno preceduto la due giorni, aveva richiesto un servizio di trasporto speciale all’Amts e al Comune per agevolare gli spostamenti previsti. Purtroppo, l’esito della richiesta è stato negativo. A differenza di quanto accaduto negli anni passati, infatti, gli organizzatori dell’evento non hanno potuto contare sul supporto logistico degli enti pubblici, che non sono riusciti a mettere a disposizione delle associazioni un autobus per il trasporto dalla stazione di Centrale di Catania al quartiere di Picanello. Una mancanza logistica che ha costretto i partecipanti a percorrere a piedi le strade catanesi, riscontrando molteplici barriere architettoniche che hanno reso molto difficoltosi gli spostamenti. Un paradosso per un evento volto a promuovere l’inclusione sociale.





