Successo per la Via dei Tesori, da Scicli a Ragusa Ibla - QdS

Successo per la Via dei Tesori, da Scicli a Ragusa Ibla

Successo per la Via dei Tesori, da Scicli a Ragusa Ibla

venerdì 23 Ottobre 2020

Palazzo Beneventano è stato il luogo più visto, seguito dal “commissariato” di Vigata (Scicli)

Vie dei Tesori è una format ormai noto e diffuso in tutta la Sicilia per la possibilità data ai visitatori di entrare e conoscere siti culturali noti e meno noti del patrimonio culturale regionale.

Quella di ottobre è stata un’edizione a cavallo con l’approvazione di nuove restrizioni secondo i Dpcm, ma la possibilità di svolgere visite in sicurezza non ha scoraggiato appassionati e curiosi.

Nel comprensorio Ragusa – Scicli – Noto Via Tesori ha fatto registrare 11.600 ingressi circa nelle tre settimane di svolgimento dell’evento ed è stato registrato un vero boom di visitatori nella cittadina di Scicli, centro barocco, che grazie all’apertura assolutamente straordinaria del Parco Archeologico “Chiafura” e di Palazzo Beneventano (entrambi inaccessibili da anni) ha fatto segnare il record di 5.820 visite in tre weekend disponibili per la fruizione.

Palazzo Beneventano è stato il luogo più visto, mille ingressi in totale, seguito dal Commissariato di Vigata (ovvero la stanza del Sindaco di Scicli ed il Comune) e appunto il Parco della Chiafura. A Scicli erano disponibili in totale 12 luoghi visitabili, tra cui il Museo del Costume e della Cucina, la Stanza del Questore nel Palazzo Municipale, Palazzo Spadaro o la Chiesa di San Vito sede del Museo Storico Naturalistico.

Nella città di Ragusa ed esattamente a Ragusa Ibla, sono stati tre i siti emergenti in fatto di visite: il Circolo di Conversazione, Palazzo Arezzo di Trifiletti e il Teatro Donnafugata.

Anche nella città capoluogo di provincia i luoghi visitabili sono stati in totale dodici: la Chiesa di Santa Maria delle Scale, la Chiesa di Santa Maria dell’Istria, il Campanile della Cattedrale di San Giovanni Battista, la Cona di San Giorgio, Palazzo degli Antoci e due le passeggiate, al Parco del Castello di Donnafugata (ancora oggi purtroppo privo di tabelle descrittive in prossimità dei luoghi più suggestivi del parco, come il famoso labirinto) e Cava Celone chiamata il Canion del Mediterraneo.

Un trionfo della cultura e del patrimonio siciliano che è stato commentato dal responsabile Armando Antista. “Il riscontro è stato positivo, abbiamo registrato un buon afflusso turistico nonostante le minore presenza di stranieri “colmato” dall’arrivo di italiani e tanti escursionisti provenienti da diverse città della Sicilia. L’idea di un coupon che raggruppava Noto, Scicli e Ragusa ha fatto da traino in un anno in cui sono aumentate le incertezze. Eventuali cali non possono quindi essere considerati scoraggianti. Abbiamo investito sulla diversificazione e finalizzato riaperture come quella di Palazzo Beneventano frutto di un dialogo lungo un intero anno. I luoghi dell’aristocrazia colpiscono sempre di più – spiega Antista – com’è successo per Palazzo degli Antoci aperto addirittura per la prima volta al pubblico. Infine il turismo locale ha dato il suo supporto”.

Twitter: @ChiaraBorzi

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