Sono 56 conflitti armati attualmente attivi nel mondo, il numero più alto dalla Seconda guerra mondiale. Lucia Ragazzi (Ispi) al QdS: “In Africa 40 milioni di sfollati, mancano gli sforzi diplomatici per risolvere le crisi armate”
Dai violenti massacri in Myanmar alla crisi umanitaria in Sudan, passando per la tregua non rispettata nella Repubblica democratica del Congo e il lungo scontro interno in Somalia contro il gruppo terroristico al-Shabaab. E ancora, le devastazioni che da quasi 14 anni ormai riducono la Siria alla fame e la fragile situazione geopolitica in Mali, acuita dalle lotte dei separatisti e dai due colpi di Stato avvenuti nel giro di nove mesi.
Sono soltanto alcuni dei 56 conflitti armati attualmente attivi nel mondo, il numero più alto dalla Seconda guerra mondiale. Lo rivela l’ultima edizione del Global peace index (Gpi), il report redatto dall’Institute for economics and peace che monitora le guerre nel globo. Molti di questi scontri sfuggono all’attenzione dei più, fagocitati dai titoli sull’Ucraina martoriata dall’invasione russa e dai raid israeliani nella Striscia di Gaza e Libano. D’altronde, se pensiamo oggi alla parola “guerra”…