Verso una super camera commercio Sud est, vantaggio per Ragusa? - QdS

Verso una super camera commercio Sud est, vantaggio per Ragusa?

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Verso una super camera commercio Sud est, vantaggio per Ragusa?

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martedì 13 Luglio 2021

Il sindaco di Ragusa, Peppe Cassì, esprime perplessità sulla decisione politica in atto, perché “Il risultato sarebbe una rete disomogenea per identità territoriale ed affinità economiche”

Dibattito aperto, anzi apertissimo sulla decisione politica, contenuta in un emendamento al decreto Sostegni bis e sostenuta dall’onorevole aretusea Stefania Prestigiacomo e da altri esponenti isolani. Secondo la norma Ragusa e Siracusa si dovrebbero sganciare da Catania associandosi poi in un mega ente camerale con Caltanissetta, Agrigento e Trapani.

Per quanto ci riguarda – afferma Peppe Cassì, sindaco di Ragusa-, la Camera di Commercio del Sud Est Sicilia, alla quale, dopo un travagliato dibattito, nel 2017 è stata accorpata anche la prestigiosa Camera di Commercio ragusana.

Percorso quest’ultimo che, per quanto non condivisibile, tuttavia fu caratterizzato da una partecipazione ampia che coinvolse i territori, le loro espressioni politiche e le associazioni di rappresentanza delle imprese, anticipando peraltro di alcuni mesi le nuove disposizioni di legge che imponevano una riduzione del numero degli enti camerali.

Un emendamento approvato in Commissione Parlamentare all’interno del decreto “Sostegni bis” mette però in discussione gli accorpamenti già avvenuti in Sicilia delle Camere di Palermo e di Enna, delle Camere di Catania, di Ragusa e di Siracusa, e di quello in itinere tra le Camere di Agrigento, Caltanissetta e Trapani, con un nuovo possibile scenario in cui le ex Camere di Commercio di Ragusa e Siracusa verrebbero scorporate dalla Camera di Commercio di Catania per unirsi alle Camere di Agrigento, Caltanissetta e Trapani.

 Il risultato sarebbe quindi una rete
disomogenea per identità territoriale ed affinità economiche, difficilmente
collegata sotto il profilo della viabilità e probabilmente economicamente non
sostenibile.

Se la legge di riforma delle Camere di Commercio non limitasse a sessanta il numero totale delle Camere di Commercio in Italia, sarebbe invece auspicabile un percorso che riporti le Camere ad una identità territoriale di carattere provinciale, proprio per ridare ad ogni territorio ed al sistema delle sue imprese un riferimento vicino, consapevole ed efficace.

Tuttavia, allo stato attuale, sarebbe ancora più disastroso se gli interessi del tessuto imprenditoriale della provincia di Ragusa venissero sganciati dalla Camera di Commercio del Sud Est Sicilia non per costituire una nuova Camera di Commercio di Ragusa ma per convergere in un’unica grande Camera costituita da cinque province con storie, tradizioni e caratteristiche economiche del tutto differenti.

Qual è il vantaggio reale per le imprese della provincia di Ragusa?

Auspico, pertanto, che si apra
con forza un dibattito democratico sull’emendamento approvato che, prescindendo
da politiche di quartiere, serva a ridare dignità ai territori e garanzia agli
stessi di un sistema camerale che operi per lo sviluppo economico della
comunità e per la crescita delle sue imprese”.

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