I certificati verrebbero fabbricati da medici compiacenti, affittati da un amico o da un parente, comprati a 100 euro nel dark web o grazie a un annuncio su qualche canale Telegram
Green pass falsi in vendita a 100 euro. In Italia è un trend in crescita, soprattutto in vista delle festività natalizie, collegato anche alle restrizioni del Super Green Pass. E adesso c’è chi pensa di far trovare il prezioso certificato, “versione tarocca” come regalo sotto l’albero di Natale.
Le inchieste della procura di Roma evidenziano un fiorente mercato clandestino, grazie alla complicità di medici, dei certificati in vista anche delle festività. Un regalo di Natale particolare, pensato per aggirare le norme e i controlli. Ricordiamo che, se beccati con certificazione verde falsa, super o base che sia, si rischia una sanzione di 400 euro o anche un anno di reclusione se il certificato è di un’altra persona.
Dove si acquistano i green pass falsi, da telegram al darkweb
I canali di vendita sono diversi:
dai gruppi Telegram al dark web, dove è possibile trovare non solo i
certificati, ma anche le istruzioni per procurarseli.
Come evidenzia Il Messaggero, “questa fabbrica di documenti falsi sembra non conoscere pausa. Anzi, per Natale la produzione è aumentata anche a causa delle maggiori restrizioni introdotte dal Super Green pass”.
Cosa succede se vieni sorpreso con un Green pass falso
In generale chi viola l’obbligo di esibire la certificazione verde può incorrere in severe sanzioni amministrative, con sanzioni che vanno dai 400 ai 1000 euro che colpiscono sia il cittadino che il gestore dell’attività in cui si accede senza certificazione. Ma non solo.
Per chi tenta di aggirare le limitazioni imposte dal Governo in tema di Green pass c’è perfino il rischio di dover affrontare un processo penale. In questo caso, le frodi sono sostanzialmente di due tipi: contraffare o acquistare un certificato falso; esibire la certificazione di un’altra persona, spacciandosi per essa. C’è poi la possibilità che chi vende certificazioni false commetta anche il reato di truffa.
Come riporta l’AdnKronos, per quanto riguarda la falsificazione dei Green pass, la legge dice che si applicano le norme previste dal Codice penale in materia di falso commesso dal privato o dal pubblico ufficiale. Ciò significa che il cittadino che falsifica una certificazione verde rischia di incorrere nel reato di falsità materiale commessa dal privato.
Visto che il Green pass è equiparabile a un certificato o a un’autorizzazione amministrativa, la pena è della reclusione da sei mesi a tre anni, ridotta fino a un terzo.
Chi si limita a usare un Green pass falso senza aver preso parte alla contraffazione, commette comunque reato (quello di uso di atto falso), ma le pene sono ulteriormente ridotte di un terzo. Trattandosi di reati procedibili d’ufficio, chiunque potrà denunciare la falsa certificazione, sia il personale addetto al controllo che qualsiasi altro individuo. Infine, a carico di chi utilizza la certificazione di altri, dal momento che non compare mai la foto del possessore del Green pass ma solo il Qr Code, potrebbe integrarsi il reato di sostituzione di persona, punito con la reclusione fino a un anno.