L'allarme delle associazioni, dopo lo stop del Governo Meloni alla misura.
Duro colpo anche per i portatori di handicap e persone a ridotta mobilità che non potranno più contare su sgravi e sconti per rendere più accessibili gli ambienti domestici. Non solo al comparto edile, alle imprese e all’indotto: lo stop al superbonus stabilito dal Governo Meloni, avrà inevitabili ripercussioni anche sugli interventi trainati, tra i quali quelli a favore dell’eliminazione delle barriere architettoniche, nonché sulle detrazioni fiscali per le opere finalizzate a questo.
E questo nonostante nella legge di Bilancio il bonus per il superamento e l’eliminazione di ostacoli fisici in edifici già esistenti che impediscono la libertà di movimento, specialmente alle persone affette da disabilità motoria, fosse stato prorogato fino al 2025.
Stop superbonus: l’allarme delle associazioni
E’ l’allarme lanciato dalle associazioni di settore, a livello nazionale e locale, preoccupate che le misure stabilite dal Governo possano portare indietro il Paese, interrompendo percorsi virtuosi anche scollegati ai bonus edilizi. Quanto stabilito dall’esecutivo, infatti, blocca cessione del credito e sconto in fattura per quanto riguarda i bonus edilizi, ma rigiarda anche interventi indipendenti.
Come spiega Stefano Maiandi, presidente nazionale della FIABA Onlus (Federazione Italiana Abbattimento Barriere Architettoniche) che interviene, in particolare, sul blocco di numerosi interventi di abbattimento delle barriere architettoniche resi possibili dal Superbonus 110% e dalla detrazione al 75% dedicata.
Fiaba: “Il rischio è che il Paese vada indietro”
“Il problema riguarda anche la misura del 75% che Fiaba ha portato avanti come misura indipendente per favorire l’abbattimento delle barriere architettoniche – afferma Maiandi. Con questo blocco sarà sicuramente più difficile che qualcuno spenda denaro per abbattere o ridurre gli ostacoli fisici. E questo potrebbe portare indietro di anni il Paese e creare difficoltà ai cittadini disabili o chi ha disabili in famiglia”.
“Come associazione, non abbiamo dati statistici su quante barriere architettoniche siano state eliminate con il bonus 110%, ma gli stessi associati e chi ci scrive quotidianamente sul nostro blog chiede interventi concreti per ridurre queste barriere. Non si tratta solo di gradini ma di tutto ciò che impedisce una vita normale”.
La presidente dell’Unione ciechi: “Grandissimo problema”
Impedita spesso dagli ostacoli fisici, oltre che mentali. Non solo per i disabili: anche la popolazione anziana ha potuto godere di incentivi e sgravi per adeguare le proprie abitazioni. Interventi, oggi, bloccati dal Governo. Come sottolinea Rita Puglisi, presidente dell’Unione italiana ciechi di Catania. “Io comprendo le tante problematiche legate al superbonus – dice – ma mi auguro che il Governo tenga presente questo aspetto e che la questione dei disabili non venga tralasciata”.
“Non poter intervenire per abbattere le barriere architettoniche rappresenta un grandissimo problema non solo per chi ha disabilità – prosegue Puglisi – ma anche per gli anziani che spesso devono effettuare interventi nelle proprie abitazioni che non sono costruite secondo i criteri dell’inclusione, per quel che riguarda ad esempio, la dimensione delle porte o l’eliminazione dei dislivelli. Proprio per questo – conclude – mi auguro che il governo e il ministro non dimentichino questo settore e che facciano di tutto per garantire la possibilità di agire per eliminare le barriere”.