Dieci punti per ridurre divario tra regioni insulari e continentali dell’Ue. Frutto del lavoro del Comitato europeo delle Regioni (CdR)
BRUXELLES – I diritti dei cittadini che abitano nelle isole sono stati il tema dell’ultima riunione del Gruppo Interregionale per l’Insularità del Comitato Europeo delle Regioni che ha approvato il Manifesto per le Isole Europee.
Si tratta in particolare di un documento contenente le proposte principali per garantire i diritti dei cittadini che abitano nelle isole e per assicurare le adeguate compensazioni atte a superare gli svantaggi determinati dalla condizione di insularità.
Il Manifesto per le Isole Europee nasce con l’intenzione di fornire alle Istituzioni dell’Unione Europea uno strumento propositivo chiaro e definito per garantire pari opportunità e diritto alla mobilità dei cittadini che abitano in un territorio insulare e, soprattutto, stimolare l’adozione di tempestive misure di riequilibrio e coesione, a cominciare dalla prossima programmazione europea 2021/2027.
Il CdR, era presieduto dal vicepresidente ed assessore all’economia della Regione siciliana Gaetano Armao.
“L’Unione Europea – ha dichiarato il vicepresidente Armao – conta più di duemila isole con circa 17 milioni di abitanti. Sono territori che presentano evidenti vulnerabilità strutturali quali la distanza dai territori continentali, un tessuto economico fortemente condizionato dai sovraccosti insulari alla produzione, il costo elevato dei trasporti da e per il continente nonché la biodiversità terrestre e marina fortemente minacciate.
La Sicilia, insieme alle altre regioni insulari europee, lancia oggi dieci punti programmatici per il rafforzamento della coesione economica, sociale e territoriale con l’obiettivo di ridurre il divario tra i livelli di sviluppo delle varie regioni ed il ritardo delle regioni meno favorite con un’attenzione particolare alle regioni insulari, come peraltro previsto dall’art. 174 del Tfue”.
Queste, in sintesi, le dieci linee d’azione proposte nel documento: redazione ed approvazione di un libro bianco sul terzo comma dell’art. 174 del Tfue riguardo alle isole; rafforzare la dimensione territoriale garantendo alle isole pari opportunità di sviluppo; porre le questioni dell’insularità e della discontinuità territoriale al centro della politica dei trasporti europea; dotare l’Europa di una politica di investimenti che preveda delle misure e degli strumenti specifici per i governi insulari; modificare la normativa vigente sugli aiuti di Stato a finalità regionale in maniera da armonizzare la disciplina dei territori insulari europei; predisporre misure che compensino la vulnerabilità specifica dei territori insulari di fronte agli effetti dei cambiamenti climatici; incentivare la transizione delle isole verso un modello di economia circolare; migliorare la competitività dell’imprenditoria insulare; rinforzare gli strumenti europei di analisi territoriale tramite la creazione di una categoria statistica insulare; creare degli organi specifici competenti sulle questioni insulari in seno alle Istituzioni europee.
Il Manifesto è stato inoltrato al Presidente della Commissione Europea, Ursula Von der Leyen, al Presidente del Parlamento Europeo, David Maria Sassoli e a tutte le istituzioni europee competenti.