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Tabacco e sigarette causano in un anno più di sette milioni di morti premature

Gli esperti: “Circa 1,2 milioni di decessi sono attribuibili al fumo passivo”

ROMA- Scienziati ed esperti in sanità pubblica e politiche di controllo del tabacco stanno riaffermando con vigore la necessità, per oltre 1,1 miliardi di fumatori e per milioni di adulti che hanno abbandonato il fumo di sigaretta, di accedere a prodotti di nicotina più sicuri e adeguatamente regolati come il vaping (sigarette elettroniche), lo Snus svedese, i sacchetti di nicotina e i prodotti a base di tabacco riscaldato: un approccio chiamato riduzione del danno da tabacco.

Quest’anno, il settimo Global Nicotine Forum (Gfn), l’unica conferenza internazionale incentrata sul ruolo dei prodotti a base di nicotina più sicuri nella riduzione dei danni legati al fumo, ha assunto la forma di una conferenza gratuita online (che si è tenuta ieri e l’altro ieri) a causa del Covid-19.

Trenta esperti hanno esplorato una vasta gamma di argomenti relativi alla nicotina, comprese le ultime evidenze scientifiche disponibili sull’interazione tra nicotina, fumo e Covid-19; l’impatto della deliberata e continua errata attribuzione della cosiddetta crisi “Evali” che ha determinato negli Usa delle gravi lesioni polmonari, allo svapo di nicotina anziché al consumo illecito di Thc; il panico morale per i bassi tassi di svapo giovanile, che hanno la precedenza sulla salute di milioni di fumatori e svapatori adulti, e l’effetto della Grande Filantropia sulla salute pubblica globale.

Il fumo è la principale causa di malattie non trasmissibili (Ncd). Uccide la metà di tutti coloro che fumano. Lo studio Global Burden of Disease stima che il fumo abbia rappresentato direttamente 7,1 milioni di decessi prematuri nel 2017, con ulteriori 1,2 milioni di decessi attribuibili al fumo passivo.

Da decenni si è a conoscenza che è la combustione del tabacco, e il rilascio e l’inspirazione del fumo, che causano le malattie fumo correlate. La nicotina in sé non è cancerogena. Il Royal College of Physicians del Regno Unito ha riconosciuto in un rapporto del 2016 che “qualsiasi rischio a lungo termine derivante dall’utilizzo di nicotina potrebbe avere conseguenze minime rispetto a quelle associate al fumo”.

Gli sforzi per il controllo del tabacco condotti da agenzie internazionali come l’Oms hanno abbassato i tassi globali di fumo, sebbene resti ancora molto da fare. L’80% dei fumatori del mondo vive in paesi a basso e medio reddito, ovvero quelli meno in grado di attuare misure di controllo del tabacco e con i sistemi sanitari meno in grado di far fronte al peso della malattia del fumo. Molti fumatori possono smettere da soli o con terapie sostitutive della nicotina (Nrt). Molti non possono o non sono in grado di accedere o permettersi tali terapie. Laddove disponibili e convenienti, i prodotti più sicuri a base di nicotina come i vaporizzatori e lo snus offrono ai fumatori più opzioni per abbandonare le sigarette.

Le politiche internazionali di controllo del tabacco operano secondo criteri proibizionisti, nonostante gli approcci di riduzione del danno siano stati integrati con successo nella risposta a molti altri problemi di salute pubblica dagli anni ‘80.