Proteste dopo che diversi Comuni in Sicilia (e in Italia) hanno ridotto le ore per l’assistenza specialistica. Famiglie e associazioni pronte a fare ricorso. Amenta (Anci Sicilia): “Il tema va affrontato in ambito regionale e nazionale”
Inclusione scolastica delle persone con disabilità: un diritto costituzionale troppo oneroso da garantire per gli Enti locali. È questa l’estrema sintesi di ciò che sta accadendo in diversi comuni siciliani e italiani. La prassi è sempre la stessa: una delibera dell’Ente locale taglia o non garantisce il monte ore dei servizi di assistenza specialistica agli alunni con disabilità perché “i fondi non sono sufficienti”. Famiglie, ragazzi e lavoratori ne fanno le spese.
“Un fenomeno non nuovo”
Uno degli ultimi casi si è registrato a Catania, ma si tratta di “un fenomeno non nuovo”, come spiega al Quotidiano di Sicilia Walter Miceli, avvocato palermitano tra i fondatori dell’Osservatorio 182. Un’associazione che offre assistenza legale alle famiglie di alunni con disabilità nata nel 2020 che, come si legge sul loro sito internet, si batte contro il tentativo di rendere marginale il ruolo delle famiglie nella progettazione didattica, contro l’esonero dall’insegnamento di una o più discipline, contro la riduzione dell’orario scolastico e contro l’ennesima manovra per ridurre le ore di sostegno e di assistenza agli alunni con disabilità. “L’anno scorso – dichiara Miceli – il Comune…