Taglio all'assegno unico, le ipotesi e le novità per il 2025

Manovra, si va verso il taglio dell’assegno unico? L’ipotesi che scatena il dibattito politico

Manovra, si va verso il taglio dell’assegno unico? L’ipotesi che scatena il dibattito politico

Redazione  |
giovedì 29 Agosto 2024

La misura di welfare potrebbe subire importanti trasformazioni nella nuova Legge di Bilancio.

Si prospetta un possibile taglio dell’Assegno unico e universale per i figli a carico con la Legge di Bilancio per l’anno 2025. È una delle indiscrezioni emerse in questi giorni, particolarmente intensi perché propedeutici alla realizzazione della Manovra finanziaria per il prossimo anno.

Taglio all’assegno unico, le ipotesi e le novità per il 2025

L’assegno unico, introdotto dal Governo Draghi e destinato a tutti coloro che hanno figli a carico, non richiede limiti ISEE particolari e per questo i beneficiari in tutto il Paese sono molti: si stima che lo ricevano 9,8 milioni di figli. E il “problema” sembra essere proprio questo: è una delle misure di welfare più costose per lo Stato italiano e per questo non si esclude che il Governo Meloni possa rimodularlo per renderlo meno oneroso. Su cosa cambierà – ammesso che delle modifiche ci siano – si sa ancora molto poco: l’ipotesi è che possano cambiare gli importi sulla base anche della fascia Isee d’appartenenza del nucleo familiare beneficiari. Ma per avere maggiori certezze bisognerà attendere ancora alcune settimane.

Il dibattito politico

Pare che il ministro Giorgetti abbia smentito la notizia del taglio dell’assegno unico nel 2025 etichettandola come “fake news“. Nel frattempo, però, l’ipotesi ha scatenato il dibattito politico. La maggioranza sostiene fermamente che l’assegno unico e le risorse a esso destinate sono “salve”: “A noi non risulta alcuna cancellazione dell’assegno unico (…): è una notizia inventata e ovviamente la sinistra cavalca una notizia inventata”, sostiene il vice segretario della Lega Andrea Crippa, interpellato da Affaritaliani.it.

Il Pd attacca. Cecilia Guerra, responsabile Lavoro nella segreteria del partito, ha commentato: “Dal cantiere della legge di bilancio arrivano notizie inquietanti sull’assegno unico e universale per i figli. Una misura unica, perché ha permesso di superare la frammentazione preesistente, in cui tanti piccoli provvedimenti, fra detrazioni fiscali e trasferimenti, avevano portato a un disegno totalmente casuale, da cui erano escluse ampie fette di popolazione: i lavoratori autonomi e, in larga misura, i lavoratori più poveri”.

“Una misura universale perché riconoscendo il valore sociale della genitorialità, concede un aiuto a tutte le famiglie in cui ci sono figli, attraverso un sostegno di base, indipendente dal reddito. Anche se poi, ovviamente, rafforza l’aiuto in relazione sia al bisogno sia alla numerosità dei figli e alle loro caratteristiche. Il governo sembra invece interessato a distruggere entrambe queste caratteristiche, parcellizzando nuovamente la misura in tanti piccoli rivoli, un bonus di qua, una detrazione di là, fuori da qualsiasi logica. Un intervento che, come è avvenuto con lo smantellamento del reddito di cittadinanza, non può che creare inefficienze e iniquità”.

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Immagine di repertorio

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