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Ferrovia Palermo-Catania, il Governo taglia le risorse del Pnrr: saranno dirottate sulla Napoli-Bari

Ferrovia Palermo-Catania, il Governo taglia le risorse del Pnrr: saranno dirottate sulla Napoli-Bari
rete ferroviaria lavori

Tolti 275 milioni al raddoppio ferroviario. Il commissario straordinario: “Non servono altre risorse”

“Sono emerse criticità archeologiche, geologiche e di natura autorizzativa che non consentono il rispetto dei tempi previsti”. È con questa motivazione che il Governo nazionale ha tagliato una parte delle risorse del Pnrr destinate al raddoppio ferroviario Palermo-Catania. In totale si tratta di 275 milioni di euro che vengono dirottati sull’Alta velocità Napoli-Bari.

Quella che sin da giugno era filtrata come intenzione dell’esecutivo Meloni nella ridefinizione del Piano nazionale di ripresa e resilienza, è adesso messa nera su bianco dal ministro Raffaele Fitto nella bozza di fine luglio di rimodulazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza.

I lavori di raddoppio ferroviario Palermo-Catania – annunciati come Alta velocità ma che porteranno, nella prima macrofase che ha scadenza 2030, alla costruzione di un solo nuovo binario dove si raggiungerà la velocità di 200 km orari – valgono in totale oltre 8 miliardi di euro e sono divisi in sei lotti.

Quello partito prima (dal 2018) e più avanti nella realizzazione è il sesto: da Catenanuova a Catania Bicocca. Tutti gli altri lotti sono stati aggiudicati. Gli ultimi due – la Lercara-Caltanissetta Xirbi e la Caltanissetta Xirbi-Nuova Enna – sono stati appaltati lo scorso maggio. La quota finanziata dal Pnrr su tutta l’opera era di 1 miliardo 440 milioni. 

Ferrovia Palermo-Catania, Governo definanzia gli ultimi due lotti

Adesso il Governo Meloni ha deciso di definanziare proprio gli ultimi due lotti: 470 milioni di fondi Pnrr vengono sottratti alla Lercara-Caltanissetta Xirbi (il cui valore totale ammonta a 1,65 miliardi di euro); 317 milioni vengono tolti alla Caltanissetta Xirbi-Nuova Enna (il cui valore totale è di 1,2 miliardi). In totale fanno 787 milioni di euro.

Di questi, 512 milioni rimangono sulla Catania-Palermo, perché vengono destinati in parte (70 milioni) per adeguamenti tecnologici della stessa tratta, in parte finiranno ad altri due lotti più avanti nell’iter di realizzazione: in particolare 187 milioni di Pnrr sono dirottati sulla Dittaino-Enna e 255 milioni sulla Catenanuova-Dittatino. In una partita di giro, somme di uguale valore già finanziate per questi ultimi due lotti ma non vincolate al Pnrr, finiranno sulla Lercara-Caltanissetta e sulla Caltanissetta-Enna. Rimangono fuori invece 275 milioni di euro che il governo toglie alla Catania-Palermo e destina all’Alta Velocità Napoli-Bari, dove evidentemente ci sono maggiori certezze di spenderli entro il 2026, data limite del Pnrr.

Dove saranno recuperati i 275 milioni?

Dove verranno recuperati i 275 milioni necessari per garantire copertura finanziaria agli ultimi due lotti già appaltati della Palermo-Catania? “Stiamo parlando di una rimodulazione, di un’operazione di ingegneria finanziaria – commenta Filippo Palazzo, commissario straordinario della Catania-Palermo – non c’è bisogno di cercare altre risorse. Semplicemente si è andati a riprendere quelle che già c’erano prima dell’arrivo del Pnrr. Tutti i lotti sono già appaltati e rimangono finanziati interamente. Anche per la Caltanissetta-Enna e la Lercara-Caltanissetta la fine dei lavori rimane il 30 giugno 2026, ma la rimodulazione ci dà maggiore serenità nel caso in cui si dovessero accumulare ritardi”.

Non è escluso che la proposta di rimodulazione del Pnrr sulle grandi opere ferroviarie possa trovare nei prossimi giorni ulteriori modifiche. A questo starebbe lavorando Rete ferroviaria italiana, per far arrivare al tavolo del governo nazionale un programma più preciso di recupero di nuove risorse