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Tajani: “All’Ucraina abbiamo sempre fornito aiuti, continueremo a farlo fino a quando sarà necessario”

Tajani: “All’Ucraina abbiamo sempre fornito aiuti, continueremo a farlo fino a  quando sarà necessario”

Tajani rimarca come i “nodi” siano “il Donbass e Zaporizhzhia” e come “di ipotesi in campo” ce ne siano “tante”

“Noi abbiamo sempre fornito aiuti all’Ucraina e continueremo a farlo fino a che necessario: per noi è una battaglia di libertà. Poi, certo, speriamo che la guerra finisca il prima possibile per questo sosteniamo gli sforzi americani, anche se un accordo non è facile”. Così in un’intervista a Il Messaggero il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, in cui rimarca come i “nodi” siano “il Donbass e Zaporizhzhia” e come “di ipotesi in campo” ce ne siano “tante”. “Poi – dice – è difficile capire quali siano fattibili”.

Tajani: “Manovra? Soddisfatto, eravamo gli ultimi della classe adesso siamo fra i primi”

Eravamo gli ultimi della classe, adesso siamo fra i primi: la seconda industria manufatturiera in Europa, la quarta potenza commerciale al mondo. Frutto della stabilità e della serietà dell’azione di governo: senza il tempo per pianificare le azioni non si va da nessuna parte”. Così in un’intervista a Il Messaggero il vice premier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, “soddisfatto” della manovra, “fatta nell’ambito del rispetto dei limiti economici e finanziari che sono ben chiari a tutti”. “Ma soprattutto siamo fuori dalla procedura d’infrazione europea e questo dà credibilità all’Italia – rimarca – Come Forza Italia, poi, siamo soddisfatti di alcune misure in particolare”.

Tajani cita “il sostegno al ceto medio, con l’abbattimento dell’Irpef da 35 al 33% fino a 50.000 euro”, il “sostegno alle imprese con l’iperammortamento”. “Abbiamo difeso la prima casa – continua – sia escludendola dall’Isee che limitando l’aumento della tassazione per gli affitti a breve”. E “su banche e assicurazioni si è giunti ad un accordo. E’ giusto – afferma – che diano un contributo, ma abbiamo scongiurato azioni coercitive che avrebbero spaventato i mercati e abbiamo evitato il concetto degli ‘extraprofitti’, che non esistono. Ha prevalso il buonsenso”. E “oltre sette miliardi alla Sanità, la detassazione degli aumenti contrattuali e degli straordinari, il rinvio di sugar tax e plastic tax”.

Rispondendo a una domanda sugli obiettivi per l’anno prossimo, ultima manovra prima delle elezioni, Tajani spiega che “vogliamo allargare a 60.000 euro la platea per l’abbassamento dell’Irpef e “sostenere l’attrattività degli investimenti delle imprese perché solo così possiamo ottenere la crescita con l’aumento dei posti di lavoro e dei salari”. “Siamo al più basso livello di disoccupazione – afferma – L’occupazione sale, lo Spread cala, ce l’abbiamo messa tutta per aumentare i salari tra i nuovi contratti a statali, scuola, militari”. Per il 2026 parla del “lavoro sull’economia da proseguire”, dell’ “impegno per il ‘sì’ al referendum sulla giustizia su cui ci impegneremo molto”. “E’ – sottolinea – un referendum per dare maggiori garanzie ai cittadini, non sul governo”.

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