Il “tampone selvaggio” rischia di mandare in tilt il sistema sanitario, è “una follia sanitaria”. Così Arturo Cavaliere, presidente della Società Italiana di Farmacia Ospedaliera e dei Servizi Farmaceutici delle Aziende Sanitarie-SIFO, commenta la situazione creatasi con il grande afflusso di persone che cercano di eseguire il tampone antigenico. File ovunque, dai Drive in delle Asl alle Farmacie Private che hanno aderito alla campagna. Ne consegue, afferma, “un sistema che nel suo insieme rischia il collasso”.
La polemica
“Riteniamo che aver trasformato il Green Pass da tampone in un lasciapassare per le vacanze, per la settimana bianca e per i cenoni, sia una scorciatoia che ha poco a che fare con la tutela della salute. Tante persone si sentono legittimate a recarsi ai ‘drive in sanitari’ sollecitando i propri medici oberati da migliaia di chiamate con sintomi spesso difficili da riscontrare – a volte anche senza aver prenotato – rischiando di fare esplodere sia il sistema organizzativo che il sistema del tracciamento del virus.
Questo – avverte – si traduce in un rischio di collasso per il sistema stesso e per gli operatori sanitari”. Per la SIFO, dunque, “bisognerebbe abolire da subito questa distorsione culturale e sociale del green pass da tampone, che per fortuna riteniamo sia una criticità prettamente vacanziera”. Cavaliere sottolinea inoltre che il tampone “deve essere dedicato solo a chi ne ha realmente bisogno, in particolare i soggetti fragili e le persone che sono entrate in contatto con soggetti positivi o con dei sintomi ben chiari o per fine quarantena: sarebbe opportuno modificare le regole e renderle chiare prima che l’intero SSN inizi a sventolare bandiera bianca, senza pertanto proseguire – come stanno facendo alcune Regioni – nell’aumento dell’offerta sanitaria di orario ai drive in, per poi trovarsi di fronte a file senza controllo con richieste di prestazioni inappropriate”.
“Speriamo quindi, e su questo richiamiamo l’attenzione delle Istituzioni, che si giunga in tempi brevissimi ad una gestione meno selvaggia del sistema dei tamponi, ritornando, nei giorni immediatamente successivi al Capodanno – conclude – ad una gestione ordinata e non utilitaristica dei test, tornando a porre l’attenzione di tutti gli italiani sulla necessità vaccinale”.