Opere pubbliche a Taormina, approvato il Piano triennale - QdS

Opere pubbliche a Taormina, approvato il Piano triennale

Opere pubbliche a Taormina, approvato il Piano triennale

mercoledì 05 Ottobre 2022

Via libera al documento 2022/2024, licenziato dalla Giunta alla fine di settembre come passaggio obbligato nel percorso verso il risanamento del bilancio comunale post default

TAORMINA (ME) – È un copia e incolla, o quasi, con quello dell’anno precedente, il nuovo Piano triennale delle opere pubbliche 2022/2024, approvato alla fine di settembre (delibera n. 258) dalla Giunta del sindaco Mario Bolognari. Un come passaggio obbligatorio nel percorso intrapreso verso il risanamento del bilancio comunale.

Lo stesso libro dei sogni che si ripete ogni anno, da tempo immemore, e in cui vengono nuovamente elencate le stesse 139 opere che dovevano realizzarsi entro il 2023. Tutte slittate di un anno, così come le 15 riportate nell’elenco da completare entro dicembre. Una sfida quasi impossibile per un investimento da 14,6 milioni di euro, e con un totale previsto a conclusione del triennio, nel 2024, di oltre 334 milioni. Opere che appunto sarà quasi tecnicamente impossibile realizzare nei tempi previsti.

Si parla tanto e ancora di scuole, con in testa il progetto del nuovo asilo nido a Trappitello, che è fermo al decreto di finanziamento della Regione siciliana da 500 mila euro, così come tutti gli altri istituti del centro storico e di Mazzeo, dove si attendono da anni gli interventi di messa in sicurezza e agibilità. Si punta alle risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza, con 1,6 milioni di euro che sarebbero destinati proprio alla realizzazione di una nuova scuola nella frazione di Mazzeo, già inserita in graduatoria. Stessa cifra è stata chiesta per realizzare un nuovo asilo nido e scuola dell’infanzia nel centro storico, su un terreno di proprietà comunale. Altri 2 milioni di euro dal Pnrr dovrebbero riguardare invece le opere di risanamento di alcuni vecchi sentieri comunali come via dei Saraceni, la scesa di Madonna delle Grazie, la scalinata di accesso al castello di Monte Tauro. Tra le eterne incompiute infine, anche i lavori di completamento al Palazzo dei Congressi, prima che si arrivi alla messa in bando per la gestione dei servizi, così come la ristrutturazione di Palazzo Corvaja, dove il cantiere da 1,1 milioni di euro è stato da poco stoppato per irregolarità emerse per la sicurezza sul lavoro.

Gli interventi triennali sono stati suddivisi per categoria, a partire dalla ristrutturazione del patrimonio, la rete fognante – gestita in maniera consorziata insieme a Giardini Naxos, Letojanni e Castelmola – e poi ancora la viabilità, e un nuovo progetto di finanza che riguarda principalmente il Palacongressi.

Il Comune di Taormina è stato inserito inoltre, nel programma “Investimenti in progetti di rigenerazione urbana”, come capofila insieme ai Comuni di Leni, Fiumedinisi e Gaggi, e nell’ambito del quale si prevede di realizzare con 1 milione e mezzo di euro il nuovo lungomare a Mazzeo, e altri con 795 mila euro la riqualificazione della frazione di Bruderi. Ancora nessuna novità invece su altri interessanti progetti riproposti nell’elenco, come il recupero ambientale del torrente Sirina o l’ammodernamento della strada ex San Vincenzo, mentre si continua a riproporre il consolidamento post frana di contrada Don Lappio, nonostante il finanziamento da 915 mila euro sia stato ritirato.

Insomma, il solito labirinto di difficile comprensione e dal quale difficilmente l’Amministrazione – la cui legislatura è in scadenza a giugno 2023 – riuscirà a districarsi. D’altro canto si tratta, come detto, di un passaggio necessario per tornare a far quadrare i conti, nel lavoro che stanno portando avanti i commissari, mandati a Palazzo dei Giurati dopo la dichiarazione di dissesto finanziario, per azzerare i debiti accumulati fino al 2020. La previsione delle opere pubbliche segue infatti, il Piano degli immobili potenzialmente in vendita, già approvato a febbraio e analizzato da queste colonne, contenente una lista di altri 15 beni dai quali si potrebbero ricavare circa 23 milioni di euro.

Twitter: @MassimoMobilia

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