Messina

Taormina, la Cardiochirurgia pediatrica appesa a un filo

TAORMINA (ME) – La nuova visita di Rosario Fiorello nel Centro di cardiochirurgia pediatrica del Mediterraneo Bambino Gesù di Taormina, ha riacceso i riflettori sul rischio chiusura al quale l’importante reparto dell’ospedale San Vincenzo pare destinato, nei prossimi mesi, secondo i piani della Regione siciliana.

Il noto showman, che era andato a trovare la mamma ricoverata in Ortopedia, si è intrattenuto con il primario del Centro di cardiochirurgia pediatrica del Mediterraneo, Sasha Agati, cercando ancora una volta di sensibilizzare gli organi competenti per evitare la chiusura del Centro, prevista a fine anno. L’ultima proroga di sei mesi era stata concessa a luglio e adesso il rischio che non venga più rinnovata è diventato nuovamente concreto, nonostante gli annunci del Governo Schifani sulla volontà di richiedere al ministero della Salute una deroga all’ormai famosa norma del decreto Balduzzi (Dm 70/2015), che prevede una sola cardiochirurgia pediatrica ogni 5 milioni di abitanti. L’imminente riapertura del reparto all’ospedale Civico di Palermo, ha praticamente segnato la fine del Ccpm di Taormina.

Di fatto non sembra ci siano ancora state azioni ufficiali da parte del Governo regionale nei confronti del Ministero, come anche emerso nel dibattuto all’Ars. Il parlamentare grillino Antonio De Luca, per esempio, dopo una ricerca di accesso agli atti, ha dichiarato che “non c’è alcuna traccia di richiesta o deroga al Ministero affinché si possano avere due cardiochirurgie pediatriche in Sicilia”. Del resto quello che è un assoluto fiore all’occhiello della sanità pubblica locale, vive in questo stato di precarietà ormai dal 2017, dopo la scadenza della prima convenzione settennale con l’Istituto Bambino Gesù di Roma, andando avanti soltanto a suon di proroghe annuali, aspettando di riaprire a Palermo. Spostamento che è stato definito con il completamento reparto all’Arnas Civico del capoluogo e la nuova gestione affidata per tre anni al San Donato di Milano, presieduto dall’ex ministro Angelino Alfano, per 8 milioni di euro.

Insomma tutto pronto per chiudere a Taormina, se non fosse però in questi anni il Ccpm è diventato un’istituzione nel settore, riconosciuto a livello internazionale, grazie a migliaia di prestazioni e successi, che hanno qualificato la Cardiochirurgia pediatrica di Taormina come sede della Congenit Heart Academy, e centro di formazione a distanza con i Children’s Hospital di Toronto e Miami. Il Bambino Gesù di Taormina è anche il primo centro in Italia per l’assistenza meccanica cardiorespiratoria nei pazienti neonatali e pediatrici e sono numerose le collaborazioni che i medici del San Vincenzo hanno instaurato in giro per il mondo, andando pure a operare in prima persona in zone disagiate del pianeta. Fino all’ultimo importante riconoscimento di quest’anno, con il terzo posto nel Piano nazionale esiti per i servizi sanitari regionali resi, grazie a indicatori di performance che misurano la qualità dell’assistenza.

L’opinione pubblica è ormai schierata da tempo a difesa del Ccpm di Taormina, con tante testimonianze da parte di numerosi personaggi del mondo dello spettacolo. La presenza di Fiorello in tal senso è stata significativa. Già lo scorso luglio l’artista siciliano, che a Taormina è di casa, in visita al San Vincenzo aveva detto: “Parlare è facile, ma poi quando si tocca con mano la realtà capisci tante cose. In un centro così, ho visto mamme e papà contenti nonostante le loro vicissitudini, di sapere che i loro figli sono in buone mani, ed è una cosa bellissima. Questo centro deve rimare qui”.

In attesa che la Regione si esprima ufficialmente sul destino del Ccpm, anche il sindaco della Perla, Cateno De Luca, si sta muovendo mettendo a punto un dossier sull’ospedale San Vincenzo, dove diversi reparti negli ultimi anni sono stati oggetto di pesanti tagli da parte della Regione. “Non soltanto – ha detto De Luca – non si tocca la Cardiochirurgia pediatrica, ma pretendiamo che venga restituito a questo territorio e a questo ospedale tutto quello che gli è stato rubato da dieci anni a questa parte”.