Cardiochirurgia pediatrica rimane a Taormina - QdS

Cardiochirurgia pediatrica rimane a Taormina

Massimo Mobilia

Cardiochirurgia pediatrica rimane a Taormina

mercoledì 19 Agosto 2020

Firmata nei giorni scorsi l’intesa tra la Regione siciliana e l’ospedale Bambino Gesù di Roma. Garantita la permanenza a Taormina, ora si punta a far convivere polo occidentale e orientale

TAORMINA (ME) – L’eccellenza sanitaria del Centro di Cardiochirurgia pediatrica del Mediterraneo rimane a Taormina. È stata firmata nei giorni scorsi, infatti, l’intesa tra la Regione siciliana e l’ospedale Bambino Gesù di Roma, per prolungare di un altro anno la convenzione che era scaduta il 30 luglio e mantenere, così, la permanenza del prezioso reparto all’ospedale San Vincenzo di Taormina.

Una storia ormai decennale, quella dell’Istituto privato che fa capo al Vaticano, arrivato nella Perla dello Ionio nel 2010 e cresciuto negli anni fino a diventare un punto di riferimento per tutto il Mezzogiorno, e anche per i vicini Paesi del Mediterraneo. Gli alti standard di prestazioni sanitarie raggiunti, hanno portato il Ccpm di Taormina a diventare, infatti, nel 2016 il primo Dipartimento sanitario dell’Europa meridionale per gli interventi pediatrici di cardiologia, anestesia, rianimazione e cardiochirurgia.

Eppure, da tre anni a questa parte, è una continua lotta per scongiurarne la chiusura. Un provvedimento dell’ex Governo regionale di Rosario Crocetta prevedeva infatti che, a scadenza della prima convenzione settennale nel 2017, il rapporto col Bambin Gesù si sarebbe dovuto concludere, per riportare la Cardiochirurgia pediatrica all’Istituto di Cristina di Palermo, ovvero all’Arnas Civico. Il reparto palermitano però, nonostante tutte le buone intenzioni e investimenti per ristrutturazioni e macchinari, costati circa 1 milione e mezzo di euro, continua a non essere pronto. Pare per problemi riguardanti la messa a bando della direzione sanitaria e per il reclutamento di personale specializzato.

Nel frattempo, il polo di Taormina è continuato a crescere, con investimenti per oltre 10 milioni di euro, migliaia di ricoverati provenienti anche da altre regioni e dall’estero, in media 500 l’anno e una mobilità extraregionale al 20%. E poi, soprattutto, centinaia di piccole vite messe in salvo e tante storie a lieto fine. La più recente, famosa alla cronaca, è stata quella della piccola Raisha, venuta al mondo prematura in pieno lockdown e operata al cuore proprio al San Vincenzo mentre la madre, una bengalese da tempo residente a Palermo, era in coma affetta da Covid-19. Madre e figlia si sono, infine, potute riabbracciare proprio nel nosocomio taorminese. I medici che operano a Taormina hanno anche portato a termine diverse missioni umanitarie, in giro per il mondo, tra Sudamerica, Africa e Asia.

Il rinnovo della convenzione – che si aggira intorno a 1,2 milioni di euro l’anno – è stato fortemente voluto dall’Asp di Messina, con il direttore generale, Paolo La Paglia, che ha più volte incontrato, anche a Taormina, la presidente del Bambino Gesù, Mariella Enoc. Una collaborazione da sempre caldeggiata anche dall’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza, e dal governatore, Nello Musumeci, intenzionati a tenere la cardiochirurgia pediatrica al San Vincenzo di Taormina anche in caso di riapertura del reparto a Palermo.

Si punta, infatti, a far convivere i due poli, uno per la Sicilia occidentale e l’altro per la Sicilia orientale. Si allontana, invece, l’idea di mettere in convenzione il Ccpm con la Regione Calabria, che era stata valutata in caso di uscita di scena del Bambin Gesù. Il San Vincenzo, tra l’altro, pur essendo un ospedale di provincia, copre un bacino d’utenza di oltre 100 mila abitanti perché rappresenta l’unica unità ospedaliera complessa tra Messina e Catania. Per questo la Regione, nel caso venga meno una strada già battuta in project financing, sembrerebbe pronta a sostenere pure un finanziamento da 10 milioni di euro, per realizzare un parcheggio da 350 posti, più foresteria ed elipista, già approvati sui terreni a monte del nosocomio.

Twitter: @MassimoMobilia

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