Comune di Taormina e Tekra, duro scontro sul servizio rifiuti - QdS

Comune di Taormina e Tekra, duro scontro sul servizio rifiuti

Massimo Mobilia

Comune di Taormina e Tekra, duro scontro sul servizio rifiuti

mercoledì 10 Novembre 2021

L’Amministrazione Bolognari ha deciso di non pagare la società dopo una settimana di mancato spazzamento. Una riduzione da circa diecimilaeuro che adesso porterà a un nuovo confronto

TAORMINA (ME) – Se tu non raccogli la spazzatura, io non ti pago. È la decisione che il Comune ha scelto di intraprendere nei confronti della ditta che gestisce il servizio rifiuti nella Perla, dopo i disagi che sono seguiti prima dalla straordinaria caduta di sabbia vulcanica del 23 ottobre scorso, e dopo la settimana di persistenti piogge torrenziali che si sono attenuate soltanto nel weekend di Ognissanti.

A suscitare la dura presa di posizione da parte dell’Amministrazione guidata dal sindaco, Mario Bolognari, pare essere stata la risposta data dalla Tekra – la società che gestisce il servizio – secondo cui gli operatori ecologici non avrebbero potuto espletare pienamente il servizio a causa del maltempo. A riferirlo è stato l’assessore al Bilancio, Nunzio Corvaia, che ha deciso di bloccare alcuni pagamenti a favore della ditta proprio perché sarebbe inconcepibile pensare che non si possano spazzare le strade in caso di pioggia.

Entrando nel dettaglio, i fatti rivelano che dal 25 ottobre all’1 novembre, quindi per una settimana intera, sarebbero stati 17 gli operatori ecologici rimasti fermi a causa del maltempo, determinando in particolare lo stop del servizio di spazzamento delle strade. Per questo motivo Palazzo dei Giurati aveva chiesto chiarimenti alla ditta, soprattutto per capire quale fosse il numero reale degli addetti dislocati nelle varie zone del Comune, a copertura del servizio. Le mancate risposte hanno spinto infine l’Amministrazione a calcolare comunque l’ammontare dei costi, facendo riferimento alla pianta organica, e arrivando a dedurre che una settimana di mancato spazzamento equivalga a circa 9.777 euro, che adesso il Comune andrà a ridurre nei mandati di pagamento a favore della Tekra.

Non c’è davvero pace nella gestione dei rifiuti a Taormina. Proprio nella giornata di oggi è previsto l’incontro tra l’Amministrazione comunale e i vertici della ditta campana, per firmare il contratto che li legherà fino al 2027. Dopo anni di disservizi, con continui cambi al vertice della gestione dopo la turbolenta uscita di scena di Messinambiente nel 2014, il Comune aveva finalmente trovato una certa serenità grazie all’espletamento del nuovo bando – avvenuto lo scorso anno – ma soprattutto dopo la recente decisione del Cga di Palermo di confermare l’affidamento alla Tekra di Angri, nonostante fosse stato messo in discussione da un ricorso al Tar presentato dalla ditta arrivata seconda. Da queste stesse colonne avevamo raccontato infatti, come l’ultimo grado della Giustizia amministrativa aveva ribaltato il Tar di Catania e dato ragione a Comune e Regione (costituitesi parte civile) nel riconoscere l’integrità amministrativa della Tekra e nel convalidare il verbale di assegnazione – adottato con provvedimento del 16 settembre 2020 – che definiva la vittoria del bando grazie a un’offerta di 19 milioni di euro, su una base di partenza che era fissata a 21,3 milioni.

Una posizione difesa strenuamente dall’Amministrazione comunale anche perché, soprattutto con l’avvento del nuovo gestore, la città è riuscita a compiere passi da gigante nella raccolta differenziata, operata col metodo del porta a porta. Dopo essere passata infatti, dal 19% di nel 2018 al 61,6% a chiusura del 2019, la Perla dello Ionio ha raggiunto nel 2020 la fatidica soglia del 65%, che è il limite normativo valutato dalla Regione siciliana come soglia minima per evitare le sanzioni in materia di rifiuti, e classificarsi tra i Comuni virtuosi. L’ennesimo cambio al vertice nella gestione avrebbe quindi significato nuovi squilibri. Nessuno però aveva fatto ancora i conti con i problemi causati dalla sabbia vulcanica dell’Etna e dai cambiamenti climatici, che saranno adesso al centro delle contrattazioni sui costi del nuovo capitolato d’appalto, nel settore Rsu che costa ogni anno a Taormina circa 3 milioni e mezzo di euro.

Twitter: @MassimoMobilia

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