Taormina FilmFestival a Cannes per lanciare la nuova edizione - QdS

Taormina FilmFestival a Cannes per lanciare la nuova edizione

Massimo Mobilia

Taormina FilmFestival a Cannes per lanciare la nuova edizione

mercoledì 22 Maggio 2019

Il sindaco Bolognari alla guida del gruppo che ha presentato la rassegna nella città francese. Dal 30 giugno al 6 luglio con ospiti d’eccezione quali Nicole Kidman e Oliver Stone

TAORMINA (ME) – In attesa di conoscere la nuova misteriosa Fondazione TaorminaArte, nell’ultima settimana è tornato l’entusiasmo sulla famigerata rassegna cinematografica, che si svolgerà dal 30 giugno al 6 luglio. Dopo anni d’incertezze ed edizioni al di sotto delle aspettative, si sta lavorando infatti al grande rilancio della storica kermesse e una delegazione ufficiale è anche volata, la scorsa settimana, al Festival di Cannes per presentare sulla Croisette il FilmFestival di Taormina.

Il gruppetto guidato dal sindaco, Mario Bolognari, con i direttori artistici Gianvito Casadonte e Silvia Bizio, il direttore generale di Videonbank, Lino Chiechio e il Commissario regionale di TaoArte, Pietro Di Miceli, ha preso parte alla conferenza di presentazione della 65esima edizione, che punta così ad avere un grosso richiamo internazionale. A cominciare dall’ospite d’onore che quest’anno sarà l’attrice australiana premio Oscar, Nicole Kidman, per arrivare poi al famoso regista statunitense, Oliver Stone, che presiederà la giuria composta dall’attrice Laura Morante, dallo scrittore André Aciman e dal compositore Carlo Siliotto. Madrina del Festival sarà invece l’attrice e modella spagnola Rocío Muñoz Morales.

D’accordo con la Regione siciliana, Taormina vuole insomma riportare il Filmfestival ai fasti di un tempo, dopo la definitiva assegnazione per l’organizzazione alla società catanese di media service Videobank, e dopo aver chiuso i conti col recente passato, caratterizzato da contese legali dove la stessa Videobank era stata coinvolta, attorno ad un discusso bando di gara che era stato prodotto per assegnarne l’organizzazione.

Lo scorso anno, il valore della rassegna taorminese era stato stimato in circa 700 mila euro e l’offerta minima doveva garantire almeno 30 mila euro, cioè pari al contributo che il Ministero per i Beni culturali aveva concesso nel 2017. Poi la decisione della Regione di affidare l’organizzazione a Videobank – che aveva vinto la corsa al bando contro i vecchi gestori di Agnus Dei – anche grazie alla proposta di rateizzazione di 350 mila euro che stessa società avanzava per servizi resi negli anni al Filmfestival, con tanto d’ingiunzione al Tribunale di Messina e pignoramento del marchio.

Una storia complessa, che era finita per danneggiare principalmente la città e la gloriosa storia di questa rassegna, indissolubilmente legata a Taormina, con decine di star del cinema internazionale protagonisti negli anni del red carpet taorminese. Lo ha sottolineato anche il sindaco Bolognari, in conferenza a Cannes, ricordando i numerosi film ambientati proprio nella Perla. A essi è dedicata una mostra, già aperta da sabato alla Casa del Cinema – palazzo dell’ex Pretura – curata dal segretario di TaoArte, Ninni Panzera, che ha messo a disposizione la sua personale collezione ripercorrendo un secolo di cinema italiano e internazionale, con 46 pellicole girate nella Perla. A sottolineare il legame della città col cinema, il 30 giugno il Festival verrà aperto al Palacongressi con la proiezione di un film francese, di inizio Novecento, interamente girato a Taormina, “L’Appeul du sang”, tratto da un romanzo inglese del 1905 dello scrittore Hichens. La sera prima invece, il Teatro Antico farà ancora una volta da cornice alla serata di premiazione dei Nastri d’Argento.

La 65esima edizione dovrà essere dunque quella del rilancio, in attesa che la Fondazione TaorminaArte risolva i suoi problemi. La città di Messina, infatti, come confermato più volte dal sindaco, Cateno De Luca, perfino nella recente visita a Palazzo dei Giurati, si tirerà completamente fuori dal nuovo sodalizio, sia nelle vesti di Comune, che in quella di Città Metropolitana, ovvero ex Provincia. Rimasti da soli il Comune di Taormina e la Regione siciliana, dovranno dunque regolarsi sulla gestione economica, mentre il nuovo Bilancio regionale ha confermato per TaoArte un finanziamento al ribasso, passando da 1,3 milioni di euro del 2018, a 756 mila euro per il 2019.

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