Grande successo di pubblico e di critica, anche quest’anno, per l’evento ideato e promosso da “Cronache di Gusto”. Focus sul mondo della produzione vitivinicola: grandi potenzialità frenate dalle criticità economico-climatiche
TAORMINA (ME) – Dieci anni di successi, di grandi ospiti, masterclass, dibattiti e premiazioni. Taormina Gourmet – l’evento ideato e organizzato da Cronache di Gusto, che si è svolto nei giorni scorsi – ha spento le sue prime dieci candeline, consapevole di essere diventato ormai uno degli appuntamenti più importanti dell’enogastronomia nel Sud Italia. Anche nell’ultima edizione infatti, non sono mancati appuntamenti di rilievo, con ospiti di fama nazionale e internazionale, senza mai perdere di vista il focus e l’anima della manifestazione, ovvero il vino, con oltre 50 cantine presenti provenienti da tutto lo Stivale e circa 150 vini protagonisti nei banchi di assaggio.
Il 2023 non è stato un anno felice per la produzione vitivinicola italiana, che ha registrato un calo di almeno il 12% rispetto al 2022, con 44 milioni di ettolitri prodotti rispetto ai 50 milioni dello scorso anno. Peggio della media nazionale ha fatto la Sicilia, che ha visto diminuire la propria produzione di circa il 35%, passando da 3,5 milioni di ettolitri a 2,4 milioni di quest’anno. Una frenata brusca e significativa, se si pensa che la produzione vitivinicola dell’Isola non era mai scesa sotto i 4 milioni di ettolitri. Sappiamo bene che hanno pesato in negato una serie di fenomeni climatici mai visti, a cominciare dall’intensa e duratura ondata di caldo perdurante nei mesi estivi.
Eppure, nonostante il calo e le evidenti difficoltà del settore, la vendemmia siciliana, così come lungo tutto il meridione, si è rivelata di eccellente qualità, come confermato da Cronache di Gusto nell’ambito dell’evento taorminese. Il concorso dedicato alle migliori etichette del Sud Italia ha premiato 69 vini, valutati da una giuria composta da giornalisti specializzati, che hanno assaggiato oltre 700 bottiglie provenienti da Campania, Basilicata, Puglia, Calabria, Sardegna e Sicilia. Dodici etichette inoltre, prenderanno parte a un’attività di promozione negli Stati Uniti, grazie ad una partnership con l’agenzia di pubbliche relazioni di New York Colangelo e il coinvolgimento di un nutrito gruppo di giornalisti europei.
Spazio anche per la presentazione della nuova Guida ai Vini dell’Etna 2024, con la premiazione di 33 vini cosiddetti “imperdibili”. Gli addetti ai lavori, capitanati da Fabrizio Carrera – direttore di Cronache di Gusto e ideatore del concorso – hanno ribadito che i “vini meridionali rappresentano una parte importante della viticoltura italiana, grazie alla loro grande biodiversità, con una tradizione antica che oggi è molto migliorata”. In particolare, è “in crescita il livello dei bianchi siciliani, accanto ai rossi che rappresentano da sempre un must, con tante sorprese ma anche conferme, e con gli stranieri che stanno imparando a comprenderli”. Novità di questa edizione è stato infine il concorso dedicato al miglior maître e al miglior sommelier, premiazione che verrà riproposta ogni anno.
“Sono figure che meritano rispetto al pari di altre categorie”, ha sottolineato Carrera. Miglior sommelier in ex equo è andato a Salvatore Matarazzo, campano di Nola, e a Alessandro Mancuso, siciliano di Riposto. Maria Cosentino di Palinuro, nel salernitano, è stata votata invece miglior maître. Ospiti d’eccezione, l’imprenditore Oscar Farinetti, che ha tenuto un talk con i giovani imprenditori del settore agroalimentare, e il sindaco di Taormina, Cateno De Luca, che ha indossato i panni di aiuto chef per un giorno in uno show cooking d’eccezione con lo chef Fabio Potenzano.