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Taormina (Me), finanziata dalla Regione messa in sicurezza del torrente Sirina

TAORMINA (ME) – Per le sue caratteristiche idrogeologiche e geomorfologiche, ma soprattutto per il suo alto indice di urbanizzazione, il torrente Sirina è tra i più pericolosi dell’Isola. Lo rende noto la Presidenza della Regione siciliana, sottolineando in una nota che l’Ufficio contro il dissesto idrogeologico, guidato dal governatore Nello Musumeci e diretto da Maurizio Croce, ne ha finanziato la progettazione esecutiva per la messa in sicurezza.
Una buona notizia, prosegue la nota, per tutta l’area del Messinese compresa tra Taormina e Giardini Naxos, che spesso ha dovuto fare i conti con gli ingenti danni causati negli anni dalle esondazioni del corso d’acqua. Ad aggiudicarsi la gara per le indagini geologiche e i servizi d’ingegneria il raggruppamento temporaneo di imprese coordinato dalla Eidos Consulting di Agrigento.
Il bacino idrografico del torrente Sirina si trova a sud dell’abitato di Taormina e sfocia nella baia, lungo la costa jonica. Per i tecnici la sua pericolosità è elevatissima a causa delle forti pendenze del tracciato, dei versanti che risultano privi di vegetazione e della mancata manutenzione straordinaria: il torrente in piena ha travolto automobili che si trovavano in prossimità del letto del fiume e danneggiato manufatti e infrastrutture. L’ultimo e più grave episodio risale al settembre 2015.

Oggi, finalmente, si legge nella nota, la previsione di opere di riqualificazione e di recupero ambientale del canale, in un contesto totalmente urbanizzato, con abitazioni, strade, una stazione ferroviaria e un ospedale, il San Vincenzo. Tra gli obiettivi previsti la sistemazione dei terreni adiacenti fortemente degradati per consentire un più efficiente controllo dei deflussi superficiali, la rimozione dei detriti e la pulitura della sezione idraulica. Gli interventi che verranno adottati, evidenzia la nota della Presidenza della Regione, consistono nella realizzazione di briglie a pettine e nella collocazione di barriere di protezione passiva. Si procederà inoltre a una progressiva riduzione della velocità di ruscellamento attraverso la creazione di aree di calma, utili a spezzare l’energia idrodinamica e a limitare il trasporto di materiali a valle, nel rispetto degli equilibri idrogeologici del bacino, conclude la nota.