Convenzione di nuovo in scadenza tra il Centro di Cardiochirurgia pediatrica del Mediterraneo dell’ospedale taorminese e il Bambino Gesù di Roma. L’obiettivo è mantenere questo polo d’eccellenza
TAORMINA (ME) – La nota inchiesta della Procura di Trapani che ha sollevato un polverone sulla Sanità siciliana, portando alle dimissioni dell’assessore regionale Ruggero Razza, rischia di avere ripercussioni anche sull’ospedale San Vincenzo di Taormina e, in particolare, sul Centro di Cardiochirurgia pediatrica del Mediterraneo.
Lo speciale reparto, convenzionato con l’Istituto Bambino Gesù di Roma, nonostante la presenza ormai consolidata nel nosocomio taorminese dal 2010, negli ultimi anni ha dovuto lottare per la propria sopravvivenza a causa di una convenzione che, dal 2017, è stata rinnovata di anno in anno con la costante paura che il Centro venisse chiuso e spostato altrove. Un provvedimento del precedente Governo regionale di Rosario Crocetta prevedeva infatti che, a scadenza della prima convenzione settennale, il rapporto con l’Istituto romano si sarebbe dovuto concludere, per riaprire la Cardiochirurgia pediatrica all’ospedale Di Cristina di Palermo.
L’ex assessore Razza si era impegnato in prima persona per mantenere il reparto a Taormina, anche a detta del primario, Sasha Agati, che in occasione del recente decennale di vita del Centro, tra le altre cose aveva avuto parole di ringraziamento nei confronti del Governo regionale “per aver cancellato la parola chiusura dal Ccpm”.
L’ultimo accordo annuale con il Bambino Gesù – del valore di circa 1 milione e 200 mila euro – era stato sottoscritto a luglio. Adesso, alla luce dei nuovi fatti e con l’avvicinarsi della prossima scadenza, la sopravvivenza del reparto taorminese viene di nuovo messa in discussione, anche perché se da un lato il reparto al Civico di Palermo continua a non essere pronto (mancano le risorse umane e si cerca un partner economico), negli ultimi tempi è emersa la possibilità di coinvolgere l’ospedale San Marco di Catania. L’intenzione della Giunta regionale e del presidente Musumeci, che ha assunto ad interim la delega alla Sanità, è sempre stata quella di sostenere due reparti, uno per la Sicilia occidentale a Palermo, e l’altro per la Sicilia orientale a Taormina.
Ma il Ccpm del San Vincenzo a Taormina, anche grazie al fondamentale apporto del Bambin Gesù, è divenuto ormai un’assoluta eccellenza per tutto il Mezzogiorno d’Italia e anche per gli altri Paesi del Mediterraneo. In dieci anni di vita ha portato a termine 4.800 interventi, ha dato ristoro a 6.500 ricoverati e accesso a oltre 25 mila prestazioni ambulatoriali. Nel Centro è attivo un ecmo team che agisce h24 per il trasporto dei piccoli pazienti affetti da insufficienza cardiorespiratoria e porta avanti il progetto nascite protette, regionale ed extraregionale, sulle madri in gravidanza portatrici di feti affetti da cardiopatie. L’eccellenza delle prestazioni ha dato risalto al reparto taorminese in tutto il mondo, sviluppando collaborazioni con i policlinici universitari, con sedi ospedaliere di Austria, Germania, Inghilterra, Francia e Stati Uniti, ma soprattutto intervenendo nel Terzo mondo, in Africa, Asia e Sud America con 750 bambini curati nei loro Paesi di origine.
Insomma, per una volta, un chiaro esempio di buona sanità siciliana che deve continuare a essere salvaguardato. Anche il nuovo dirigente dell’Asp di Messina, Bernardo Alagna, ha fatto sapere nei giorni scorsi che si sta lavorando per rinnovare la convenzione, cercando di risolvere alcune criticità emerse e tranquillizzando i genitori dei piccoli ricoverati, rappresentati da un Comitato.
Nonostante il caos sanitario regionale, l’ospedale di Taormina, che è anche l’unico Dea di primo livello tra Messina e Catania e serve un’utenza di almeno 100 mila abitanti, aspetta anche i lavori, già assegnati, per quattro nuovi posti di terapia intensiva e il potenziamento del Pronto soccorso. Più lunga invece la strada, annunciata nei mesi scorsi dalla Presidenza regionale, del progetto da 20 milioni di euro, per un completo restyling del San Vincenzo, con due nuovi plessi ospedalieri, un ampio parcheggio, l’elipista e una foresteria.
Twitter: @MassimoMobilia