Taormina, c’è la proroga per cardiologia pediatrica - QdS

Taormina, c’è la proroga per cardiologia pediatrica

Massimo Mobilia

Taormina, c’è la proroga per cardiologia pediatrica

mercoledì 27 Luglio 2022

È stato firmato il rinnovo della convenzione per il mantenimento del centro d’eccellenza all’interno del San Vincenzo fino al 2023. Scongiurata, così, la chiusura del famoso reparto

TAORMINA (ME) – Una storia di buona sanità e di eccellenze siciliane, è destinata a prolungarsi per un altro anno, quella dell’ospedale Bambino di Gesù al San Vincenzo di Taormina.

Scongiurata la chiusura del Centro di cardiologia pediatrica di Taormina

La convenzione tra la Regione e l’Istituto che fa capo al Vaticano, in scadenza il 31 luglio, è stata prolungata di un anno, permettendo così al Centro di cardiologia pediatrica del Mediterraneo (Ccpm), di continuare a operare in Sicilia, almeno fino a luglio del 2023. Scongiurata quindi l’imminente chiusura del famoso reparto, che dal 2010 ha come sede il nosocomio di contrada Sirina, e per il quale non è ancora arrivato il momento di trasferirsi a Palermo. Quello che è stato premiato come “centro di eccellenza europea, e primo in Italia per l’assistenza meccanica cardiorespiratoria nei pazienti neonatali e pediatrici”, continuerà a lavorare al San Vincenzo di Taormina, grazie all’impegno dell’Asp di Messina, che si è fatta carico di sottoscrivere il nuovo accordo nonostante le perplessità in Regione.

Nonostante il Governo regionale, dopo la scadenza della prima convenzione settennale, dal 2017 di anno in anno, abbia tenuto in vita l’accordo con l’Istituto romano, quella di quest’anno sembrava infatti l’ultima scadenza, oltre la quale si era deciso di non andare, sia per l’impossibilità di sostenerne i costi – circa 1,2 milioni di euro l’anno – sia in previsione di riaprire la cardiochirurgia pediatrica all’ospedale Di Cristina dell’Arnas Civico di Palermo. Il capoluogo regionale ospitava il reparto prima del 2010, quando era stato chiuso per lavori di ristrutturazione e a seguito del quale il Bambino Gesù aveva trovato casa a Taormina, affermandosi come punto di riferimento non solo nell’Isola, ma anche a livello nazionale e internazione, rendendone quasi impensabile la chiusura.

Il Centro di Taormina ha portato a termine con successo migliaia di interventi

In questi dodici anni di attività il Centro di Taormina ha portato a termine con successo migliaia di interventi e di prestazioni ambulatoriali, alcuni dei quali di grande precisione chirurgica, divenendo anche centro di formazione a distanza insieme ai Children’s Hospital di Toronto e Miami. I medici del reparto taorminese, guidato dal primario Sasha Agati, hanno instaurato numerose collaborazioni con altri ospedali nel mondo, soprattutto con i Paesi in via di sviluppo, ospitando medici provenienti da El Salvador, Uruguay, Palestina, e andando a operare in prima persona in zone disagiate del Sud America e dell’Asia. Elementi che hanno portato la Cardiochirurgia pediatrica di Taormina a qualificarsi come sede della Congenit Heart Academy.

Per tutte queste ragioni, nonostante la riapertura della cardiochirurgia pediatrica a Palermo sia diventata altresì improrogabile, la Regione si era comunque impegnata nei giorni scorsi a prolungare la convenzione del Ccpm per altri sei mesi, fino a dicembre. Il Bambino Gesù di Roma però, con la presidente Mariella Enoc, non avrebbe accettato accordi inferiori a un anno, spingendo così il commissario dell’Asp di Messina, Bernardo Alagna, a formalizzare il prolungamento annuale, prima ancora del benestare regionale, ed evitando che medici e macchinari lasciassero Taormina.

Insomma il Bambino Gesù non vuole trasferirsi a Palermo

Insomma il Bambino Gesù non vuole trasferirsi a Palermo, facendo intendere che una sistemazione diversa rispetto a Taormina non verrebbe presa in considerazione, neanche il prossimo anno. La riapertura di una cardiochirurgia pediatrica nel capoluogo andrebbe altresì a scontrarsi con i parametri della rete ospedaliera regionale – secondo il decreto Balduzzi – che prevede la presenza di questo speciale reparto ogni 5 milioni di abitanti. O Taormina o Palermo dunque, una partita che giocherà il nuovo Governo che uscirà dalle prossime elezioni regionali. Sarebbe davvero un peccato, in una Regione che ha sempre dovuto fronteggiare problemi di malasanità, perdere l’occasione di tenere viva la speranza non solo di tanti piccoli che hanno trovato, insieme alle loro famiglie, ristoro e cure a Taormina, ma di salvaguardare una qualità ormai riconosciuta in tutto il mondo.

Twitter: @MassimoMobilia

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