Taormina, piscina comunale schiava di degrado e vandali - QdS

Taormina, piscina comunale schiava di degrado e vandali

Massimo Mobilia

Taormina, piscina comunale schiava di degrado e vandali

mercoledì 06 Ottobre 2021

Dopo anni di annunci e progetti, la struttura di contrada Bongiovanni continua a rimanere chiusa e a cadere sempre più in rovina L’arrivo del dissesto economico non aiuta a trovare una soluzione

TAORMINA (ME) – Da scalo di atterraggio per Capi di Stato e delegazioni internazionali, a sito di degrado e abbandono nella capitale del turismo siciliano: che fine ha fatto la piscina comunale di Taormina? Nonostante anni di annunci e progetti, la struttura di contrada Bongiovanni continua non solo a rimanere chiusa, ma soprattutto a cadere sempre più in rovina, con il tetto crollato, impianti idrici e di illuminazione ormai obsoleti, vetri e porte rotte e preda di assalti vandalici.

Nel 2017 l’elipista adiacente alla piscina aveva accolto appunto alcune delle delegazioni arrivate a Taormina in occasione del G7, facendo bella mostra di sé, mentre adesso i velivoli dell’elisoccorso del 118 che la utilizzano, devono atterrare tra le sterpaglie di un sito che dopo aver chiuso non ha più riaperto. Una contesa legale tra il Comune e gli ultimi gestori dal 2008 – il Corpo volontario soccorso in mare (Cvsm) – che aveva determinato una rottura insanabile, con tanto di sentenze del Tar a seguito delle quali l’amministrazione comunale dell’epoca (2017) aveva deciso di chiudere battenti.

La giunta subentrante dell’attuale sindaco, Mario Bolognari, aveva poi manifestato la volontà di recuperare il sito con l’idea di riconvertire la piscina in una palestra multifunzionale, rifacendo il tetto e coprendo le vasche. Una soluzione dettata dalla necessità di fare economia, rispetto agli elevatissimi costi per rimettere in sesto la piscina, e quindi abbandonando la via del nuoto. Palazzo dei Giurati aveva aperto un canale di discussione col Coni, per tentare la strada del credito sportivo e trovare il modo di farsi finanziare almeno 1 milione di euro, per sostenere i lavori di ristrutturazione.

A distanza di oltre un anno però, nessuna novità è venuta a galla. Né tantomeno la possibilità di attingere dal fondo che, nei mesi scorsi, il governo Musumeci ha aperto per la “funzionalizzazione di impianti sportivi, volta a consentire ai bambini di fare sport per combattere l’obesità e promuovere un’alimentazione corretta”. Altra occasione andata persa.

Rimane la ferma volontà da parte dell’Amministrazione comunale di mantenere la destinazione d’uso sportiva dell’area, non solo limitata al nuoto che da solo non potrebbe più reggere i costi di mantenimento. Ci sono infatti tutti i campetti esterni all’edificio, che dovevano costituire una sorta di cittadella dello sport taorminese, anch’essi da recuperare e far rientrare nello stesso progetto di recupero, diventato sempre più incombente per salvaguardare l’area da continui episodi di vandalismo, e da ulteriori crolli strutturali che potrebbero ricominciare col maltempo.

Una nuova struttura sportiva polifunzionale che gioverebbe tantissimo alla città, se si pensa che l’unica palestra di proprietà del Comune, la Carlo Zuccaro che si trova nel vecchio plesso della scuola elementare Vittorino da Feltre, non rispetta più gli standard di agibilità e attende anch’essa di poter essere riqualificata. Per non parlare del progetto che la Giunta ritiene di poter portare avanti, per la realizzazione di un ulteriore impianto sportivo polivalente nella frazione di Trappitello.

Il progetto di fattibilità tecnica ed economica, del valore di circa 2,5 milioni di euro, era già stato deliberato con l’obiettivo principale di servire le classi elementari e medie dell’Istituto Comprensivo della frazione, per le attività ginnastiche, attualmente inesistente. Una struttura simile a un palazzetto dello sport insomma, che serva non solo alle pratiche sportive, ma che possa ospitare anche altri tipi di eventi, per delocalizzare l’offerta culturale e musicale di Taormina centro. Peccato che l’arrivo del dissesto economico abbia complicato la possibilità di portare avanti qualsiasi tipo di investimento, ma per la piscina comunale non c’è più tempo da perdere.

Twitter: @MassimoMobilia

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