Da Taormina a Giardini Naxos, passando per altri centri del comprensorio ionico e alcantarino, la situazione non può più essere rimandata. Senza interventi rapidi si rischia il caos
MESSINA – Si prevedono tempi più lunghi del previsto per la riapertura della via Mario e Nicolò Garipoli, la principale arteria di collegamento dal casello autostradale di Taormina al centro della città. Le piogge torrenziali degli ultimi giorni e, in particolare, il nubifragio dello scorso 24 novembre, hanno causato la caduta di enormi massi nel pieno nella carreggiata, da uno dei costoni rocciosi che delimitano la strada, determinando anche il piegamento di un palo della luce che adesso rischia il crollo.
Una situazione di grave emergenza che ha obbligato il Comune a chiudere subito la strada al traffico veicolare, con il supporto della Protezione civile. Ma quello che inizialmente doveva essere un problema risolvibile in tre giorni, si è prolungato a una chiusura di almeno un mese, perché bisognerà non soltanto liberare la strada dai macigni, ma mettere in sicurezza la collina franata e l’illuminazione pubblica. Tempi lunghi anche perché, trattandosi di strada comunale, Palazzo dei Giurati deve prima intercettare e richiedere finanziamenti alla Regione siciliana, tramite i Fondi europei.
Insomma un’ulteriore spada di Damocle sulla viabilità taorminese, già provata da numerosi problemi connessi non soltanto alle conseguenze del maltempo, ma anche al nuovo Piano viario ancora incompleto e in attesa dell’attivazione della Ztl elettronica nel centro storico. Il senso unico di marcia sulla Circonvallazione cittadina, infatti, dopo il caos registrato durante i mesi estivi, sta tornando a generare disagi e polemiche proprio perché la chiusura della via Garipoli obbliga gli automobilisti ad allungare ulteriormente il proprio percorso per raggiungere il casello autostradale più vicino, di Taormina o di Giardini Naxos. Per raggiungere la Perla dello Ionio chi proviene dall’autostrada deve quindi utilizzare la via Pirandello da Capo Taormina, oppure la via Crocifisso, a sua volta quotidianamente intasata dal traffico per la vicinanza dell’ospedale San Vincenzo e dell’hub vaccinale di contrada Sirina.
È proprio il caso di dire che piove sul bagnato per la viabilità dell’intero comprensorio taorminese. Ricordiamo anche che, dal 17 novembre e sempre causa maltempo, è chiusa pure la bretella autostradale che collega i centri abitati di Chianchitta e Trappitello (frazioni di Taormina) al casello autostradale di Giardini Naxos, dopo il cedimento del muro d’argine causato dalla piena del torrente Santa Venera. In questo caso la competenza è del Consorzio autostrade siciliane (Cas), con costi che sono già stati stimati in almeno cinquecentomila euro per le opere stradali e in oltre tre milioni di euro per l’intera sistemazione idraulica del tratto.
Scenari, quelli appena descritti, che rientrano nello stato di crisi ed emergenza regionale già esteso dal Governo Musumeci ai comuni di Taormina e Giardini Naxos, così come alle altre cittadine del comprensorio ionico e alcantarino, da Alì Terme a Novara di Sicilia. La stima dei danni, sulla base di quanto riportato dalla Protezione civile regionale, guidata da Salvo Cocina, ammonta almeno a 20 milioni di euro per i lavori più urgenti e a oltre 250 milioni per interventi generali e strutturali volti a ridurre i rischi.
Taormina dovrebbe risolvere al più presto anche i problemi di drenaggio delle acque lungo la via Arancio – zona ad alta concentrazione residenziale – che diventa impraticabile appena dopo qualche ora di pioggia. Senza dimenticare le numerose voragini che si sono aperte lungo l’asfalto di diverse strade del centro e delle frazioni.
Una buona notizia, intanto, è lo stanziamento di circa 1 milione di euro, da parte della Città Metropolitana di Messina, per la riqualificazione delle strade provinciali, annunciata nei giorni scorsi dal sindaco metropolitano Cateno De Luca, in un confronto avuto a Giardini Naxos con i primi cittadini del comprensorio ionico e della Valle dell’Alcantara.
Twitter: @MassimoMobilia