Tari, Trapani tra le città d’Italia con le tariffe più salate - QdS

Tari, Trapani tra le città d’Italia con le tariffe più salate

Vincenza Grimaudo

Tari, Trapani tra le città d’Italia con le tariffe più salate

sabato 08 Maggio 2021

Negli ultimi due anni praticati dei ribassi ma la tassa resta molto cara. L’Amministrazione comunale guidata da Tranchida pessimista sulla possibilità che ci possano essere delle riduzioni imminenti

TRAPANI – Trapani tra le città d’Italia più care per quanto riguarda le tariffe della Tari, la tassa sui rifiuti, per il 2020. E lo sarà sicuramente almeno anche per quest’anno. Dall’amministrazione comunale guidata dal sindaco Giacomo Tranchida non arrivano segnali confortanti sotto questo aspetto, e pare che la pandemia ci abbia messo il suo zampino, tanto per cambiare.

Da evidenziare che a cavallo tra il 2018 e il 2019 l’attuale governo cittadino ha effettuato delle decurtazioni a queste tariffe che, però, continuano a rimanere esorbitanti.

L’obiettivo politico era quello di andare a effettuare nuovi tagli anche adesso ma non sembra sarà praticabile questa strada: “Sarebbe nostro intendimento – evidenziano il sindaco Tranchida e l’assessore alle Finanze, Fabio Bongiovanni – proseguire con la politica già attuata di progressiva diminuzione della Tari ma si stanno valutando in concreto tutti gli effetti e le conseguenze della corrente pandemia che, sotto l’aspetto della gestione puntuale dei vari aspetti dell’emergenza, anche in questo campo, purtroppo genera diversi e vari contraccolpi. Basti pensare al ritiro domiciliare in luogo a quanto spetterebbe all’Asp dei rifiuti classificati speciali delle persone che si trovano in quarantena o alle speciali sanificazioni territoriali che nel tempo si sono dovute assicurare”.

Parole che sembra segnare il destino delle future tariffazioni: molto difficilmente si potrà riuscire ancora a tagliare. Nel 2019 si è passati dagli importi ereditati dall’allora governo commissariale pari a 660,65 euro a 549,82 euro, con un a decurtazione di quasi il 17 per cento. L’anno successivo si è ancora una volta ritoccato all’ingiù arrivano a 493,90 euro, con un altro taglio del 10 per cento. “A distanza di due esercizi finanziari questa amministrazione – scrivono ancora Tranchida e Bongiovanni – ha dunque mantenuto la promessa di abbassare gradualmente la tassa sulla spazzatura, sebbene essa si mantenga ancora troppo elevata rispetto all’obiettivo di una riduzione costante della tassa che, al termine del mandato, possa essere riportata a quanto più simile possibile ai livelli precedenti a quei forsennati aumenti delle precedenti amministrazioni di cui ancora oggi le famiglie trapanesi pagano purtroppo le amare conseguenze. Cosicché, mentre diverse altre amministrazioni comunali in tutta Italia continuano ad alzare le tariffe, a Trapani da due anni a questa parte si assiste all’esatto contrario: Trapani è stabilmente tra le città che fanno registrare il più alto calo”.
Da considerare che nel frattempo sono stati anche introdotti degli sgravi a favore di chi differenzia.

Sconti a cui i cittadini possono accedere conferendo i rifiuti differenziati presso il Ccr del Lungomare Dante Alighieri e presso i centri di raccolta mobili capillarmente dislocati su tutto il territorio cittadino, frazioni comprese: Fulgatore/Mokarta, Ummari, Palma, Salinagrande/Pietretagliate, Marausa, Rilievo, Locogrande, Xitta ed ancora nelle piazze Scalo d’Alaggio, Generale Scio, campo Sorrentino e Largo Ilio, ed infine nei rioni e nei quartieri del centro urbano. Mediamente, una famiglia di 3-4 persone che effettua regolarmente il conferimento in queste strutture della propria differenziata domestica può usufruire di un ulteriore sconto di 150 euro e che può arrivare fino a 200, il che rende ancora più bassa la tassa sui rifiuti cittadina.

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