Le due città siciliane sono tra le 18 città nelle quali li strumento sarà usato in via sperimentale. Lo aveva annunciato la ministra Lamorgese.
La pistola che invia impulsi elettrici per immobilizzare. Da oggi il taser è in dotazione anche alle forze dell’ordine delle città di Palermo e Catania, tra le 18 città nelle quali li strumento sarà usato in via sperimentale. Lo aveva annunciato la ministra Lamorgese per implementare i livelli di sicurezza nelle città italiane, ma anche per una maggiore tutela degli operatori di polizia.
Il convegno
Se n’è parlato ieri in occasione di un convegno organizzato dal Sap – Sindacato autonomo polizia – in collaborazione in occasione del debutto operativo del lo strumento anche nella provincia etnea. Un incontro al quale hanno partecipato il Sottosegretario di Stato al Ministero dell’Interno, Nicola Molteni, Gianni Tonelli, deputato alla Camera e componente della commissione antimafia, il Segretario Aggiunto del SAP e Sebastiano Ardita, Componente del Consiglio Superiore della Magistratura.
Le parole dell’ex assessore
La sperimentazione parte dunque anche a Catania. “Una battaglia portata avanti da me quando ero delegato alla sicurezza urbana – commenta l’ex assessore del Comune di Catania, Fabio Cantarella, esponente della Lega. Ho sempre trovato disponibilità nel partito e nel governo – aggiunge – e sono molto soddisfatto che si possa partire con l’uso della pistola elettrica nella nostra città. Un modo per garantire maggiore sicurezza ai cittadini e anche agli operatori delle forze dell’ordine, sottorganico e oberati di lavoro”.
Rischi per la salute
Tante le domande sull’uso del la pistola elettrica e sulle possibili conseguenze sulla salute, in particolare per il cuore e, comunque, per chi presenta malattie o altro. Una questione sulla quale si è espresso Francesco Perna, cardiologo aritmologo della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli Irccs di Roma, intervistato da Adnkronos e secondo cui il rischio, seppur minimo, esiste. Soprattutto di fronte a cardiopatici, assuntori di sostanze stupefacenti come la cocaina o in chi porta dispositivi come i peacemaker.
L’esperto
“L’elettricità, con questo strumento, viene applicata sulla pelle, che è un isolante naturale. Il cuore è protetto anche dai muscoli e dal grasso – sostiene. La corrente che arriva al cuore è quindi molto attenuata. Ciò non toglie che ci sia un rischio teorico, seppure basso, di provocare un’aritmia che può essere mortale in persone con cardiopatie o che abbiano fatto uso di sostanze eccitanti come la cocaina”. I dati a disposizione, però, sarebbero troppo pochi: il taser è infatti un’arma, non una cura, e quindi la sperimentazione è impossibile.
