La mensilità di luglio è stata pagata, ma il Teatro Biondo attende ancora che il Comune intervenga erogando l'anticipazione del contributo 2022, pari a 450mila euro
Sono stati pagati gli stipendi di luglio ai dipendenti del Teatro Biondo di Palermo.
I lavoratori attendevano da giorni risposte in merito al pagamento dei compensi e, recentemente, era stato organizzato anche un sit-in di protesta da parte dei dipendenti per rivendicare i propri diritti
“Il Teatro – annuncia il presidente Giovanni Puglisi – in attesa del promesso intervento finanziario del Comune, ha potuto mettere in pagamento gli stipendi del mese di luglio. Pertanto, allo stato attuale, la parte retributiva del personale e il compenso relativo alla collaborazione della direttrice sono stati erogati”.
“Difficoltà note, il Comune eroghi i 450mila euro promessi”
“Le difficoltà del Teatro, ormai sotto gli occhi di tutti, potranno essere superate solo dalla volontà politica dei soci, e in particolare in questo momento del Comune di Palermo, di dare concretezza alle dichiarazioni volte a ricostruire un rapporto entrato in crisi negli ultimi due esercizi finanziari”, aggiunge Puglisi.
“Sono fiducioso che gli impegni assunti dal nuovo sindaco Roberto Lagalla e dall’assessore Giampiero Cannella troveranno, a partire dall’erogazione dei promessi 450mila euro come anticipazione su contributo 2022, la soluzione politica per rispondere alla domanda della città di Palermo, dei lavoratori del Teatro Biondo e dell’opinione pubblica palermitana affezionata al suo teatro”.
“Tempi ridotti per programma della nuova stagione”
Puglisi ha anche evidenziato come “il tempo per una decisione operativa sul programma della stagione 2022-23 sia sempre più ridotto per un’efficace campagna promozionale e pertanto le decisioni dovranno essere rapide e improcrastinabili”.
“Il Teatro e i suoi amministratori, la sua direttrice, i suoi dirigenti, lavorano istituzionalmente in silenzio ma con una forte determinazione a impedire che la libera voce di un teatro come il Biondo di Palermo possa essere messa a tacere. Come dice il poeta latino Orazio per la natura, anche la cultura, il teatro per quanto si possa mettere a tacere, comunque risorge, farà in ogni modo sentire la sua voce”, conclude il presidente.