Ultimati i lavori di restauro: dopo una chiusura durata sessant’anni, la città si riappropria di un bene storico e architettonico di pregio che è pronto a ospitare eventi culturali di grande rilievo
SIRACUSA – Dopo 60 anni di chiusura il Teatro comunale di Siracusa torna ad essere pienamente agibile. Dopo una lunga attesa per ultimare i lavori di restauro e per l’iter autorizzativo legato all’efficienza degli impianti, la Commissione di vigilanza sui pubblici spettacoli ha dato il disco verde alla riapertura dell’edificio. La Commissione ha inviato l’incartamento alla Questura cui spetta l’ultimo passaggio formale, cioè il rilascio della licenza di esercizio che è atteso a breve.
In tal modo la città si riappropria di un bene storico e architettonico di pregio e di un contenitore per la programmazione di eventi culturali di qualità. L’agibilità è stata concessa per i 404 posti contenuti nella platea e nei palchetti.
La Commissione ha effettuato un ultimo sopralluogo per poi stilare il verbale conclusivo alla presenza dei rappresentanti del gestore “Teatro della città” che fa capo a Giorgia Torrisi (legale rappresentante) e Orazio Torrisi (direttore artistico). L’agibilità è arrivata dopo una serie di ispezioni effettuate soprattutto negli ultimi due mesi nel corso dei quali, in un clima di collaborazione, sono stati controllati tutti gli impianti per verificare il rispetto delle norme di sicurezza e l’efficienza in caso di emergenze.
La costruzione del Teatro Comunale risale al 1872 ad opera dell’ingegnere militare Antonio Breda, al quale si sono succeduti l’ingegnere Giambattista Basile e l’architetto Giuseppe Damiani D’Almeyda, autore del Politeama di Palermo. L’edificio occupa gli spazi che furono della chiesa e del monastero dell’Annunziata e del palazzo del principe della Cattolica. I materiali utilizzati per la costruzione furono gli stessi provenienti dall’abbattimento degli edifici sacri. I dipinti furono realizzati da Gustavo Mancinelli che è anche l’autore della volta centrale, dal titolo “Dafne in un bosco popolato di ninfe”. Le decorazioni in gesso sono opera di Rocco Enea e Giuseppe Lentini. I fregi in legno e cartapesta sono di Giuseppe Nicolini.
Il Teatro venne inaugurato nella primavera del 1897, con la rappresentazione della “Gioconda” di Ponchielli e del “Faust” di Gounod. L’attività è durata circa sessant’anni. Fu chiuso per restauri nel 1957, dopo la rappresentazione de “Il Trovatore” di Verdi, de “La Boheme” di Puccini, de “La Cavalleria Rusticana” di Mascagni e de “I Pagliacci” di Leoncavallo. Fu poi utilizzato fino al 1962 per spettacoli di prosa.
“Esprimo grande soddisfazione insieme al sindaco Francesco Italia che, nel corso degli anni e in diversi ruoli istituzionali, è stato con me tra i principali protagonisti prima della ricostruzione e ristrutturazione e dopo della riapertura e delle prime attività dello storico Teatro – dichiara l’assessore comunale alla Cultura, Fabio Granata – . Portiamo a compimento un altro tassello della nostra azione di rigenerazione materiale e immateriale della Città di Siracusa”.
“Era per noi fondamentale consegnare alla città un Teatro perfettamente e definitivamente agibile, dopo le battaglie e gli sforzi di questi anni – prosegue l’assessore – . Grazie alla piena e trasparente collaborazione tra il Comune e i nuovi gestori raggiungiamo un risultato storico che apre la strada a una ulteriore e grande offerta culturale per la nostra Città”.
“Adesso invitiamo tutti i cittadini a venire al Teatro e a partecipare alla sua attività che siamo certi sarà all’altezza della tradizione culturale della nostra città – conclude Granata – . Speriamo che anche coloro che si sono distinti nel sottolineare le difficoltà nella riapertura del Teatro, adesso saranno i primi a frequentarlo con assiduità”.