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Teatro Musco di Catania, la direttrice artistica Ferro: “Pubblico parte integrante, vogliamo tenerlo vivo”

Teatro Musco di Catania, la direttrice artistica Ferro: “Pubblico parte integrante, vogliamo tenerlo vivo”

La stagione del Teatro Musco si è aperta con “Liolà” che ha debuttato il 15 ottobre per rimanere fino al 2 novembre. In occasione del conferimento e dell’inizio della stagione teatrale al Teatro Musco di Catania, abbiamo intervistato Francesca Ferro che ha raccontato gli obiettivi e le speranze.

Francesca Ferro è la Direttrice artistica della nuova stagione 2025/2026 del Teatro Musco di Catania. Torna a ricoprire questo ruolo con l’intento di mantenere la tradizione abbinata all’innovazione. Il calendario della nuova stagione teatrale del Teatro Musco di Catania vanta dieci spettacoli di cui due al Teatro Abc.

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La stagione del Teatro Musco si è aperta con “Liolà” che ha debuttato il 15 ottobre per rimanere fino al 2 novembre. In occasione del conferimento e dell’inizio della stagione teatrale al Teatro Musco di Catania, abbiamo intervistato Francesca Ferro che ha raccontato gli obiettivi e le speranze.

Francesca, è la Direttrice artistica della nuova stagione teatrale del Teatro Musco. Cosa vuol dire per lei essere direttrice artistica?

Per me vuol dire dialogare con il pubblico. Non rimanere cristallizzata e chiusa nelle decisioni che può avere un addetto ai lavori, ma tenere sempre conto dei gusti delle persone, venire incontro, ascoltare le opinioni. E’ tenere il teatro sempre vivo e vitale perché il pubblico è parte integrante e senza pubblico nulla di quello che facciamo avrebbe senso.

Il conferimento di Direttrice artistica per la nuova stagione teatrale del Teatro Musco arriva dopo una serie di numerose esperienze. Come affronterà questa nuova sfida che le è stata proposta?

La affronterò con entusiasmo. Non è nuova nel senso che avevo già curato la stessa direzione anni fa, ma ogni anno è sempre una sfida nuova. Non lo considero come un lavoro unitario. Penso che ogni anno ci si debba reinventare e proporre sempre qualcosa di nuovo al pubblico tenendo conto che si aggiusta il tiro in base alla risposta del pubblico che abbiamo, sperando nella presenza giovanile che manca molto dai teatri della città. Abbiamo in mente non solo il teatro tradizionale, ma anche di fare fuori programma degli incontri e delle iniziative più giovanili e contemporanee.

C’è un programma abbastanza vasto per la stagione, quali sono gli obiettivi che si è prefissata?

L’obiettivo è far crescere sempre più il pubblico perchè, se dovesse accadere, vuol dire che la nostra proposta è gradita. Vogliamo che il pubblico si senta libero di esprimere le proprie opinioni. Vogliamo sempre più qualità nel rispetto della tradizione. A Catania è sentita molto la tradizione teatrale perchè ci sono stati una serie di attori catanesi che hanno portato avanti il genere teatrale che continuiamo a proporre, però renderlo più fresco e trovare sempre nuovi spunti per continuare a farlo.

Ha detto che è importante ascoltare il pubblico. Secondo lei, il pubblico che va in teatro nel 2025 di cosa ha bisogno?

Purtroppo il pubblico di oggi ha il problema di essere abituato alla velocità della televisione, dei video sugli smartphone. La soglia dell’attenzione si è abbassata, quindi ci vuole un linguaggio più veloce e immediato. Anche il linguaggio teatrale si deve adattare al nuovo modo di comunicare che è molto più smart.

Parlava di giovani, quale funzione può avere il teatro nella loro crescita e formazione?

Ha una funzione fondamentale. In Inghilterra si insegna non andare a teatro nelle scuole, ma anche come attività extrascolastica è molto sentita perchè il teatro è un luogo dove ci si incontra e si guarisce pure. Penso che i giovani debbano assolutamente tornare a vederlo e a farlo. C’è bisogno che i giovani vedano degli spettacoli che poi li spingano a ritornare.

Oggi i giovani si stanno avvicinando al teatro attraverso gli spettacoli teatrali dei content creator. Cosa ne pensa?

Ne penso molto bene. A tal proposito, mi piacerebbe coinvolgere degli stand up comedian o degli artisti conosciuti dai giovani. Credo sia un nuovo modo di fare arte.

Lei è figlia d’arte. Quali sono stati i pro e i contro?

Ci sono tanti pro, sicuramente anche dei contro. Rispetto a quando ero ragazzina, questi contro sono passati in secondo piano. Quando sei piccola e devi costruirti una personalità e un carattere, essere “figlia di” qualcuno ti condiziona e ti fa sentire sempre in difetto perchè devi confrontarti con qualcuno che è molto più di te. Adesso che la mia personalità e il mio carattere si sono formati, è solo un valore aggiunto. Essere nata in teatro ed aver sempre respirato aria teatrale mi fa capire meglio determinate dinamiche. Sono felice e sono orgogliosa della mia famiglia.

La stagione teatrale si apre proponendo “Liolà” di Luigi Pirandello con protagonista Giampiero Ingrassia nel solco della tradizione. E’ una scelta interessante perchè si abbina la sicilianità alla letteratura italiana.

La sicilianità non può prescindere da Pirandello nel senso che è conosciuto in tutto il mondo, è Premio Nobel. Noi siciliani abbiamo non solo il diritto ma anche il dovere di portare avanti queste grandissime nostre eccellenze che sono Verga, Pirandello ma anche Martoglio se vogliamo andare sul comico.

Non solo direttrice artistica, ma sarà in scena con uno spettacolo diretto da lei e nel quale è protagonista. Ci parla di questa avventura nell’avventura?

Io principalmente faccio l’attrice, ma anche la regista. Recito al Teatro Abc che è il teatro “fratello maggiore” del Teatro Musco. Proprio in questo periodo sono in scena con Pippo Pattavina con lo spettacolo “Il piacere dell’onestà”. In seguito andrò in scena con Nadia De Luca con la mia regia per uno spettacolo molto divertente perchè ci sono tre donne che decidono di avere un figlio dallo stesso uomo. Si creano delle situazioni abbastanza surreali e divertenti. Sarà uno spettacolo inedito e moderno.

Quali sono i tre punti di forza del calendario di questa stagione?

Il punto di forza è la comunione di idee tra tutto il direttivo. Siamo una grande famiglia, si crea una sinergia di energie tutte spese per fare un lavoro ottimo che possa ritrovare i gusti del nostro pubblico che apprezza ogni anno sempre di più. Altro punto di forza è la scelta di una stagione popolare e tradizionale accompagnata da testi moderni che siano scanzonati e divertenti perchè il pubblico ha bisogno di staccare la spina dai problemi quotidiani.