Teatro, Palermo, Emma Dante contro Samonà - QdS

Teatro, Palermo, Emma Dante contro Samonà

redazione web

Teatro, Palermo, Emma Dante contro Samonà

martedì 16 Giugno 2020

Ha disertato il saggio finale il corso per attori, da lei diretto per il Biondo, per non incontrare il neoassessore leghista alla Cultura, che ha replicato "non c'ero". Per la regista coro di consensi sui social. "Appena posso, faccio la Resistenza"

Oltre 1.600 like, circa duecento commenti e duecentocinquanta condivisioni per il post pubblicato ieri a tarda sera dalla regista Emma Dante, direttrice del corso di avviamento al teatro del Biondo di Palermo, sul proprio profilo Fb: “I miei allievi stasera si sono diplomati, ora sono attori e attrici… purtroppo non ho potuto assistere dal vivo al saggio conclusivo a Palazzo riso perché mi era stata annunciata la presenza del neoassessore regionale ai Beni culturali e all’Identità siciliana, il leghista Alberto Samonà, nei confronti del quale nutro un unico desiderio: le sue dimissioni”.

“Per questo motivo – continua il post – non volevo condividere con lui il mio lavoro ma non volevo neanche compromettere il saggio dei miei allievi e quindi ho fatto un passo indietro. Il saggio è andato benissimo ma io non c’ero. Mi dispiace moltissimo! Credo sia importante prendere una posizione nei confronti di chi dovrebbe rappresentare la Cultura nella nostra amata Sicilia ma ha mostrato simpatie naziste. Scusate ma non ce l’ho fatta!”.

La risposta dell’Assessorato

“Polemica inutile – ha risposto con una nota l’addetto stampa di Samonà -, l’Assessore non era a Palazzo Riso ieri sera, ma a Mozia per partecipare all’iniziativa di riapertura dell’Isola con l’annesso museo archeologico ai visitatori e per presentare gli interventi di restauro degli scavi, i nuovi camminamenti, i percorsi ciclabili e gli altri interventi. Peccato per gli allievi di Emma Dante che hanno dovuto fare a meno della loro insegnante. Buona fortuna alla regista e ai suoi allievi”.

Su Fb commenti solidali alla regista

Numerosissimi, come detto, i commenti solidali alla regista, tra cui quelli dei due figli di un simbolo del teatro palermitano, Michele Perriera, scomparso dieci anni fa.
L’attrice e regista Giuditta Perriera ha commentato “L’ho visto sulla pagina fb. Bravi i ragazzi, commovente il finale. Ammirazione incondizionata per la tua presa di posizione, legittima, coraggiosa, politica e, per me, anche profondamente artistica”.
Il fratello Gianfranco, saggista, regista e autore teatrale, ha aggiunto: “Bravissima! Per quello che fai a livello artistico e per la presa di posizione, che ha saputo mettere insieme – mi piace sottolinearlo – scelta etica personale e attenzione all’altro (i neoattori che avevano il diritto di andare in scena e il teatro biondo che può pensarla diversamente rispetto al neoassessore)”.

“Non posso evitare di aggiungere – ha sottolineato Gianfranco Perriera nel suo commento – che in un Paese con un briciolo di serietà non dovrebbero essere necessarie tali prese di posizioni. Semplicemente una persona che avesse inanellato una serie di dichiarazioni pubbliche a favore di dittature, di massacratori fascisti e nazisti, non dovrebbe accedere ad alcuna carica pubblica. Ma, ahimè, siamo precipitati in un simile abisso.
Quanto alla Sicilia e al suo disinvolto genuflettersi a chi, tra le tante pochezze, infinite volte ha anche insultato i meridionali, credo sia un momento storico basilare: è ora di smetterla di far supporre che i siciliani siano furbacchioni senza dignità”.

“Appena riapro la Vicaria faccio la Resistenza”

“Io credo – ha scritto Monica Miccichè – che lei si sia assunta una grande responsabilità nei confronti dei suoi allievi, la responsabilità di essere un grande esempio di coerenza e impegno civile”.

“Ti fa onore – ha commentato Josephine Giadone -, sei brava, coraggiosa …tutte queste parole sono verissime, ma sarebbe importantissimo che il tuo gesto venisse sostenuto da altri gesti simili di altri artisti e registi che non possono e non devo consegnare la Cultura nelle mani di chi presto proverà a trasformarla. Sei grande Emma Dante”.

Tra i commenti anche quelli di coloro che avrebbero preferiti una protesta diversa, in qualche caso più dura. Ed Emma Dante ha risposto: “fidati, non potevo fare casino, avrei fatto del male a degli innocenti e non potevo. appena posso riaprire la Vicaria, il mio scantinato, faccio la Resistenza…”.

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