La pandemia ha intensificato l’uso della tecnologia nel nostro quotidiano, è necessario perciò analizzarne le conseguenze sulla Terra
La pandemia ha intensificato l’uso della tecnologia nel nostro quotidiano, è necessario perciò analizzarne le conseguenze sulla Terra. Secondo il report Lean ICT-Towards Digital Sobriety dello Shift Project, le emissioni di CO2 prodotte dall’ICT nel 2020 sono state del 3,7% rispetto al totale e stando al Journal of Cleaner Production 177 della McMaster University nel 2040 saranno del 14%.
Internet è una delle cause principali: qualsiasi dispositivo dotato di accesso a server consuma grandi quantità di energia. The Shift Projects stima che 10 minuti di video in HD in streaming consumino l’equivalente di un forno elettrico da 2.000 W attivo a massima potenza per 3 minuti.
Per la produzione dei dispositivi si utilizzano terre rare, con alte emissioni di gas climalteranti; per il loro utilizzo è necessario ricaricare le batterie; per il loro smaltimento è necessario uno specifico riciclo, che viene effettuato solo nell’1% dei casi.
Risparmiare carta e ridurre i tempi burocratici sono argomentazioni valide a favore del digitale, ma come ha recentemente affermato Roberto Cingolani, “è considerato una specie di soluzione al problema e sappiamo che non esistono soluzioni a costo zero”.
Il ministro per la Transizione ecologica ha chiarito come questo inquini il doppio del trasporto aereo e che lo scopo della sua politica sarà quello di indirizzare il progresso tecnologico per la produzione di beni e servizi verso un incremento dell’efficienza, per ridurre l’uso delle risorse non rinnovabili e quello di quelle rinnovabili.
Andrea Caruso
Aurora Liberto
Elena Lo Iacono
Classe VCL – Ist. L.Da Vinci-Niscemi