Il 2019 anno record per la temperatura degli oceani. La quantità di calore che abbiamo immesso negli oceani negli ultimi 25 anni equivale a 3,6 miliardi di esplosivi di bombe atomiche di Hiroshima
Gli ultimi cinque anni hanno battuto ogni record, a
dimostrarlo è uno studio pubblicato su una rivista scientifica ‘Advances in
Atmosphere Sciences’.
Questa rivista dimostra che nel 2019 gli oceani sono stati i
più caldi di sempre, in particolare tra la superficie è una profondità di 2000
metri, e come nell’ultimo decennio è stato il più caldo mai registrato.
Davanti agli effetti disastrosi come gli incendi in
Australia che hanno causato la morte di decine di persone e di centinaia di
migliaia di animali causati dalle alte temperature, i ricercatori avvertono che
la temperatura globale degli oceani non sta solo aumentando, ma sta
accelerando.
Secondo lo studio, la temperatura oceanica dell’ultimo anno
è sopra della media e per raggiungere la sua temperatura attuale, l’oceano
avrebbe assorbito 228 sestilioni Joule di calore.
Questo riscaldamento smisurato è un’ulteriore prova del
riscaldamento globale.
Purtroppo, la
situazione non è destinata a migliorare in tempi brevi: i ricercatori
evidenziano che il riscaldamento degli oceani continuerà ad aumentare anche se
la temperatura media dell’aria superficiale globale non dovesse più crescere.
Questo fenomeno è anche la causa dello sbiancamento dei
coralli e dello scioglimento dei ghiacci che ha come conseguenze l’estinzione
di numerose specie.
Lo sbiancamento dei coralli si verifica quando i coralli,
stressati dal calore, dalla luce o dall’inquinamento, espellono le alghe che li
tengono in salute; infatti negli ultimi trent’anni la metà dei coralli del pianeta
è morta.
Anche il calo dell’ossigeno oceanico, l’aumento del livello
del mare, habitat Marini instabili e uragani sempre più intensi sono possibili
effetti dell’aumento delle temperature degli oceani.
Un aumento della temperatura dell’acqua dovuto ai
cambiamenti climatici nel Mar Baltico sta inoltre contribuendo a un’ulteriore
espansione delle “zone morte” impoverite di ossigeno, che sono instabili per la
vita marina.
Anche l’acidificazione, per cui più anidride carbonica viene
assorbita nell’oceano e viene prodotto acido carbonico, costituisce una
minaccia crescente. L’acidificazione può anche influenzare la fotosintesi nelle
piante acquatiche.
Molta attenzione è stata data a quello che sembra essere un
aumento dei fenomeni meteorologici estremi in tutta Europa. I cambiamenti climatici
stanno aumentando i livelli di vapore acqueo nell’atmosfera, tale fenomeno può
portare a temporali accompagnati da rovesci di pioggia più intensi in alcune
aree, mentre altre zone potrebbero dover affrontare condizioni di siccità più
gravi, specialmente durante i mesi estivi.
Tuttavia, i ricercatori concludono che il tasso di riscaldamento delle acque e i rischi a esso associato sarebbero molto inferiori se riducessimo le emissioni atmosferiche, dunque è fondamentale prendere misure per contenere il riscaldamento globale.
Lilia Caruso