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I tempi biblici delle interrogazioni all’Ars. Anche un anno di attesa per una risposta

I tempi biblici delle interrogazioni all’Ars. Anche un anno di attesa per una risposta
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Il Parlamento siciliano alle prese con la lentezza del Governo regionale nel fornire riscontri

PALERMO – Il 3 maggio dello scorso anno un gruppo di parlamentari siciliani del Movimento 5 stelle chiedeva al presidente della Regione siciliana Renato Schifani chiarimenti “in merito a una possibile interlocuzione con il Governo nazionale per la realizzazione del ponte sullo Stretto”, e lo faceva chiedendo lo svolgimento dell’interrogazione parlamentare all’Ars con risposta orale e “con urgenza”. I deputati regionali chiedevano quindi che il presidente andasse in Sala d’Ercole a riferire alla deputazione siciliana cosa stava accadendo in merito alla grande opera che ha poi tolto oltre un miliardo di euro di fondi per sviluppo e coesione alla Sicilia. Schifani ha delegato l’assessore per le Infrastrutture e la Mobilità, Alessandro Aricò, con nota del 20 giugno 2024, e l’assessore ha poi preso parte alla rubrica di interrogazioni “urgenti” il 9 aprile appena trascorso. Appena qualche settimana a un anno dalla richiesta urgente del parlamento siciliano. La risposta, ormai pleonastica, è stata derubricata a risposta scritta per l’espletamento della formalità.

Tra martedì 8 e mercoledì 9 aprile, Sala d’Ercole ha dato seguito quasi unicamente alle rubriche di interrogazioni e interpellanze per Attività produttive e Infrastrutture e mobilità. In aula l’assessore Edy Tamajo il primo giorno, l’assessore Alessandro Aricò il secondo. Parlamentari, nel momento di massimo affollamento: venti. Il calendario dei lavori, come ribadito da Nuccio Di Paola che ha presieduto l’aula entrambi i giorni, era stato concordato in Conferenza di capigruppo e vane erano le lamentele dei deputati che – in taluni casi, come i deputati delle province di Ragusa e Siracusa – avevano affrontato anche più di tre ore di viaggio per recarsi a Palazzo dei Normanni.

Le tempistiche delle interrogazioni parlamentari

Le interrogazioni parlamentari, urgenti o meno, all’Ars hanno tempistiche grossomodo simili a quelle dei referti istologici dell’Asp di Trapani. La richiesta di “chiarimenti in merito ai gravi problemi di sicurezza e di vivibilità delle cinc popolari insistenti nel Comune di Pozzallo (Rg)”, per cui era stata posta l’urgenza, era dell’11 aprile. Giusto due giorni a un anno tondo prima che la rappresentanza politica regionale dei siciliani potesse udire una risposta.

Stessa cosa per i chiarimenti in merito allo stato di avanzamento e attuazione dei lavori di ristrutturazione del bacino di carenaggio del porto di Trapani, chiesta dai deputati del gruppo Partito democratico con urgenza il 18 giugno 2024 e per la cui risposta il presidente della Regione aveva delegato il 12 luglio 2024 l’assessore alle Attività produttive. Tempi da riempitivi di aule vuote, quelli delle rubriche che hanno visto sedute in Sala d’Ercole di un’ora circa. La priorità, in questo momento storico di elezioni degli organi elettivi delle ex Province, ce l’ha senz’altro l’attività politica sul territorio e ogni capogruppo, ogni deputato è impegnato per gli accordi o i disaccordi nelle aree vaste siciliane.

All’Ars però non sono mancati i record di presenzialismo e attività parlamentare di cui abbiamo già scritto: il medaglia d’oro Fabio Venezia, l’argento di Ismaele La Vardera e il bronzo di Fabio Giambona. Assenti invece i presidenti di Commissione che avrebbero dovuto relazionare gli ennesimi disegni di legge stralcio del ddl 738 per il reiterato rinvio di incardinamento. Il deputato Salvo Tomarchio, deputato di Forza Italia e unico membro della Commissione Attività produttive, per il “ddl 738 stralcio III / comma bis” ha fatto del suo quale improvvisato relatore di circostanza e si è rimesso al testo. Mario Giambona, del Pd, ha infine sottolineato che anche le Commissioni stentano a esperire la propria attività perché non procedono le audizioni.

Le lentezza del Governo denunciata da Antonio De Luca (M5s)

Il giorno precedente, Antonio De Luca del Movimento 5 stelle aveva lamentato che il Parlamento non può procedere con questa lentezza da parte del Governo nel rispondere alle interrogazioni dell’Ars. Per la richiesta di “Chiarimenti e intendimenti in ordine ai ritardi della refertazione degli esami istologici nel territorio siciliano” rivolta al presidente della Regione e all’assessore alla Salute si dovrà attendere parecchio, anche se le opposizioni dell’Ars chiedono e reiterano un dibattito in Sala d’Ercole con il Governo della Regione sul caso di malasanità già da diverse settimane. Le prossime settimane di calendario lavori d’aula sono già scandite e di spazio fino a giugno ne rimane poco o nulla. Il prossimo martedì dovrebbe partire la discussione generale dei tre stralci del ddl 738 incardinati mercoledì, poi ci sarà la sosta delle festività con Pasqua seguita da 25 aprile e primo maggio e il prossimo mese – esperite le elezioni di secondo livello delle ex Province – ci sarà il gran fermento del collegato disposto per la finanziaria che per giugno dovrà vedere il voto finale in Assemblea. Da lì alla tradizionale cerimonia del ventaglio sarà un attimo.